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LA LEGISLAZIONE E LA GIURISPRUDENZA ROMANA. LE LEGGI LIMITATRICI DELLE SPESE, IN PARTICOLARE LA LEGISLAZIONE SUL GIOCO D'AZZARDO

Il periodo di profonda crisi economica, che stiamo attraversando, ha favorito la nascita e il proliferare di giochi aleatori, nei quali spesso lo Stato detiene il monopolio, lucrando abbondantemente sulla speranza di arricchirsi dei più poveri. Questo ha posto notevoli problemi, sia per le inevitabili ripercussioni sull’economia familiare, sia per il rischio del controllo della criminalità organizzata. E, alla luce della considerazione che si diffondono in maniera capillare i giochi d’azzardo on line, si è tentato di porre riparo a tale situazione, introducendo rimedi con disegni di legge, nei quali si mettono in evidenza i rischi legati alla incondizionata diffusione delle opportunità di gioco, anche attraverso Internet, in assenza di una precisa normativa che tuteli i giocatori vinti dalla avidità e dalla paura. Ma il fenomeno non è nuovo e le soluzioni giuridiche, nate per arginarlo, sono rimaste sostanzialmente le stesse nel corso del tempo.Con il progetto di ricerca, che qui si presenta, si vuole analizzare il femomeno dal punto di vista storico, ricercando le ragioni di tale precisa normativa che è rintracciabile nelle fonti romane, sin dall’epoca più risalente, anche mettendola in connessione con leggi che sembrano di natura diversa ma nelle quali si può scorgere una identica ratio, come ad esempio le leggi sul lusso e le leggi ereditarie. Verranno prese in considerazione le leggi che regolamentano il gioco d’azzardo per l’epoca repubblicana, il pensiero dei giuristi classici e la normativa tardo classica dell’epoca giustinianea.Dopo una prima lettura della bibliografia, si procederà con l’analisi delle fonti in argomento, dando rilievo sia alle fonti giuridiche che a quelle letterarie, cercando di recuperare, dalle testimonianze antiche, i dati utili per la ricostruzione della normativa e delle ragioni che ne sono alla base.