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PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E RESPONSABILITÀ PENALE
La ricerca muoverà dall’accertamento delle fattispecie ispirate al principio di precauzione, vagliandone aspetti innovativi e caratteri tradizionali; prenderà, quindi, in esame la compatibilità della logica precauzionale con i principi cardine del diritto penale (tassatività ed offensività in primis) e le regole in tema di accertamento dell’elemento soggettivo del reato.L'analisi terrà conto del rischio tipico dei contesti contrassegnati dalla mancanza di leggi di copertura affidabili, verificandone gli effetti sul diritto penale d’evento.Particolare attenzione sarà dedicata al tema della colpa, con riferimento alle sue interazioni con il principio precauzionale e alle difficoltà di individuazione del momento in cui i rischi legati ad una data attività divengono riconoscibili, imponendo all’agente l’adozione delle cautele necessarie per impedirne sviluppi lesivi. Da questo punto di vista, andranno considerati i processi logici introdotti dal principio di precauzione e gli effetti collaterali della anticipazione (del monitoraggio) alle cautele operative. Si procederà quindi a scandagliare il piano giurisprudenziale, quale banco di prova degli assunti dottrinali, focalizzando l’attenzione sui differenti usi del principio in esame e sulle relative funzioni cui lo stesso finisce per assolvere (mera funzione di rafforzamento retorico ovvero funzione estensiva della precauzione in tema di criteri di imputazione dell’evento). Nesso di causalità e colpa andranno presi in rassegna quali fattori di incidenza peculiare del principio di precauzione per la configurazione del fatto tipico.Allo stesso modo, si valuteranno gli atteggiamenti contrari della giurisprudenziale inerente la gestione di discipline legislative fortemente sensibili all’approccio precauzionale, laddove il principio in questione entri in conflitto con i fondamentali della disciplina penalistica classica: legalità, offensività, extrema ratio, colpevolezza.L'ultimo step della ricerca sonderà le interazioni tra il principio di precauzione e la categoria della colpa in ambito medico (con particolare riferimento al D.L. n. 158/12), incrociando le logiche del precauzionismo proprie della c.d. medicina difensiva. In tale ambito il principio di precauzione intercetta il piano della colpa; andrà, quindi, valutata la liceità delle ipotesi di colpa generica fondate sulla mera inosservanza di regole aventi natura precauzionale (il riferimento è, in particolare, ai casi in cui la semplice possibilità di riconoscere una patologia diviene piena doverosità da cui derivare profili di responsabilità professionale).Si prenderanno in esame le derive proprie della responsabilità oggettiva occulta, insite in un concetto di prevedibilità in astratto in grado di scolorire il criterio soggettivo della colpa nella mera presunzione.In definitiva, considerato l'impatto del principio di precauzione nel diritto penale interno (dapprima sul piano astratto delle disposizioni di legge in vigore e in seguito su quello applicativo), andrà valutata la possibilità/opportunità di riconsiderare il sistema tradizionale, lasciando prevalere una causalità (potenziale) senza leggi scientifiche o regole di esperienza.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | CASTALDO Andrea | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.952,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | CASTALDO Andrea (Coordinatore Progetto) |