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NUOVE TECNOLOGIE E SISTEMA PROCESSUALE PENALE

La ricerca tenderà a sviscerare tutti gli aspetti legati alle nuove tecnologie e al loro impatto sul sistema processuale penale, tra l'altro, in un momento storico in cui sono proprio le nuove tecnologie ad essere un formidabile veicolo di commissione e diffusione di crimini più o meno gravi, ma sicuramente tutti con vittime che subiscono danni ingentissimi. E uno degli elementi cardine intorno al quale ruota il più generale problema della fiducia dei cittadini nel funzionamento del sistema della giustizia deve ora consentire l’effettivo e pieno ristoro, da parte di chi è vittima, del danno del reato.Da ciò consegue la pressante esigenza di un’effettiva e totale tutela della vittima del reato nel nostro ordinamento. A maggior ragione ora che, dal 25 ottobre 2012, è stata adottata, in base all'articolo 82 del TFUE, la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 2012/29/UE che garantisce alle vittime di reato informazione, assistenza e protezione adeguate e possibilità di partecipazione ai procedimenti penali. La direttiva stabilisce però solo norme minime, permettendo agli Stati di assicurare un livello di tutela più elevato di quello dalla stessa richiesto, senza incidere sulle direttive già in vigore. Considerando il reato come una violazione dei diritti individuali delle vittime, oltre che come fatto socialmente dannoso, la direttiva stabilisce che i diritti in essa previsti andranno assicurati, indipendentemente dal fatto che l'autore del reato sia identificato, catturato, perseguito o condannato e indipendentemente dalla relazione familiare tra quest'ultimo e la vittima, precisando che a tal fine potrà intendersi per "autore del reato" anche l'indagato o l'imputato, salva la presunzione d'innocenza. Per stabilire un adeguato standard di tutela sia nel processo che fuori di esso, risulta inoltre centrale la valutazione individuale della vittima, con la quale possono essere individuate le sue caratteristiche ed esigenze specifiche di protezione, e può essere stabilita l'opportunità di ricorrere o meno a servizi di giustizia riparativa (magari anche attraverso l'introduzione di modelli di mediazione penale). Tra le principali preoccupazioni del legislatore europeo vi è poi quella di diminuire il rischio di vittimizzazione secondaria, che risulta particolarmente grave soprattutto in relazione a particolari categorie di vittime per cui sono dettate apposite disposizioni. E in questo senso, lo studio degli effetti dell'impatto che le nuove tecnologie hanno avuto sul sistema processuale penale è senz'altro d'ausilio - anche per proporre soluzioni de iure condendo - alla comprensione di dinamiche criminali e alla loro repressione legale, sempre nel rispetto delle garanzie e dei diritti fondamentali di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento penale, anche nell'ottica di un obiettivo ulteriore: la pacificazione sociale tra la vittima e l'imputato, ai fini dell'effettiva risocializzazione del condannato.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo752,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaDALIA Gaspare (Coordinatore Progetto)