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LE CASE E I LUOGHI DEL LAVORO: TIPOLOGIE, TECNOLOGIE, LINGUAGGI, TRASFORMAZIONI, POTENZIALITA' FUNZIONALI

Il completamento della ricerca già in atto, si articolerà a mezzo dell'approfondimento delle tematiche del progetto, secondo due filoni: il primo "la casa storica e la sua evoluzione", il secondo "le relazioni tra residenza e industria".1° filone di ricerca: il tema della casa verrà trattato nell’ambito del rapporto tra la dimensione agricolo-pastorale e la presenza di dimore storiche, nell'evoluzione fino ai nostri giorni, nell’ambito di specifiche problematiche, quali ad esempio la possibilità-necessità di trasformazioni e di conservazione, mettendo in evidenza le potenzialità funzionali o il recupero di modelli abitativi o, ancora, l’adeguamento tecnologico di modelli abitativi urbani non più adeguati alle necessità attuali. In particolare la casa rurale, nel suo sviluppo spontaneo, verrà considerata nel quadro del rapporto tra uomo e ambiente, delle risorse disponibili e della disponibilità di maestranze locali. La dimora storica verrà analizzata rispetto a due diversi fattori: il primo di natura sociale, non trovando rispondenza nei modelli familiari attuali, e il secondo di natura urbanistica ed edilizia, trovandosi spesso al centro di un incontrollato processo di trasformazione per adattamenti di tipo residenziale.2° filone di ricerca: riguarderà lo studio del rapporto residenza-industria, prendendo in considerazione il patrimonio edilizio proto-industriale e quello industriale e come essi abbiano influito nell’organizzazione dei processi insediativi.In alcuni casi, si ritrova un’organizzazione degli spazi produttivi caratterizzati da forti peculiarità, soprattutto nelle relazioni tra spazi abitati e spazi destinati alla produzione e al lavoro, originando varie tipologie edilizie, che vanno dalla casa-laboratorio a veri e propri “quartieri” per il lavoro. Queste realtà, nella maggior parte dei casi, hanno subito fasi diverse di abbandono a favore di nuove localizzazione, esterne ai centri abitati, spesso restando totalmente in posizioni marginali.In altri casi si è avuto il vero e proprio insediamento industriale, che ha segnato l’assetto urbano non solo in termini infrastrutturali, ma anche in termini di trasformazione del tessuto edilizio in funzione delle nuove necessità.La relazione tra l’abitare e il produrre si ripropone, pertanto, in maniera forte, specie nel recupero di molti edifici industriali dismessi, destinati ad ospitare diverse funzioni connesse anche con la residenza.Il tema della trasformabilità e della flessibilità assume un ruolo centrale nello studio, perché riguarda il problema delle esigenze mutevoli della società, secondo un’ottica di adattabilità, sia del costruito, sia degli spazi esterni.Secondo tale prospettiva non può non intervenire il tema dell’innovazione tecnologica, del confort, dell'efficienza energetica, della sostenibilità, che ci consentono di elevare gli standards di qualità dell’abitare, con significative ricadute in termini di riduzione dei costi e dell’impatto sull’ambiente, oltre che, naturalmente, di miglioramento della qualità di vita nella casa o nell'ambiente di lavoro.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.050,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga11 dicembre 2016
Gruppo di RicercaFIORE Pierfrancesco (Coordinatore Progetto)
D'AURIA SAVERIO (Ricercatore)
DE MARCO Aldo (Ricercatore)
DONNARUMMA GIUSEPPE (Ricercatore)
MAZZARIELLO ANGELO (Ricercatore)
SICIGNANO Enrico (Ricercatore)