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PROPRIETA' ECCLESIASTICA E STATUTO GIURIDICO-ECONOMICO DEGLI ENTI RELIGIOSI

Scopo della ricerca è lo studio sistematico dei diversi piani di garanzia e attuazione dell’attuale diritto di libertà religiosa. Ciò richiede un monitoraggio costante dei cambiamenti dello statuto giuridico-economico della proprietà ecclesiastica e di quello degli enti ecclesiastici gestori strumenti "dedicati" all'amministrazione dei beni delle confessioni e al perseguimento del fine di religione e di culto degli ordinamenti confessionali stessi. Il TUE (art. 5) non prevede competenze dell’Unione su enti religiosi/non profit in ragione del nesso tra statuto giuridico degli enti religiosi/non profit e loro trattamento giuridico nei sistemi nazionali di welfare. Gli Stati decidono gli interessi da promuovere per un welfare minimo attraverso una fiscalità di vantaggio a favore di soggetti della c.d. sussidiarietà orizzontale,che,coadiuvati dall'intervento pubblico dello Stato,contribuiscono a perseguirli "senza fini di lucro".Ivi attento monitoraggio si vuole riservare alla giurisprudenza del Lussemburgo (CGCE,14 settembre 2006,C-386/04;CGCE,27 gennaio 2009,C-318/07) che favorisce l'integrazione delle normative nazionali in materia di fiscalità di vantaggio degli enti non profit, impone il rispetto delle norme sulla concorrenza e tende a ridurre l'uso distorto dei diritti nazionali.La Corte qualifica “impresa” l’ente che “esercita un’attività economica,offrendo beni e servizi su un determinato mercato,a prescindere dal suo status giuridico e dalle sue modalità di finanziamento”(CGCE,23 aprile 1991,C-41/90) mentre il divieto di aiuti di Stato (art. 107 Trattato Lisbona) riguarda gli enti religiosi/non profit che,pur perseguendo fini “di interesse pubblico e di utilità sociale”,presentino appunto caratteristiche di “imprese”(CGCE,10 gennaio 2006,C-222/04).La disciplina della concorrenza non si applica al non profit impegnato in attività sociali, scientifiche, culturali o artistiche prive di ritorni economici.Viceversa vige il divieto di aiuti di Stato “nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, favorendo talune imprese o talune produzioni” e“falsino o minaccino di falsare la concorrenza” (art. 107, co. 1 TFUE), salva l'ipotesi di cui all’art. 107, co. 2 e 3, TFUE per gli enti non profit impegnati in attività economiche.Ciò riguarda non solo i finanziamenti diretti (ottoxmille o cinquexmille italiano e spagnolo, gli atti di liberalità),ma anche gli aiuti fiscali che producono vantaggio per alcuni soggetti economici a discapito di altri operatori per ragioni estranee alle logiche di mercato.Connesso ambito di indagine riguarda i rilevanti patrimoni delle Chiese e le connesse esigenze di loro conservazione e accrescimento in vista della missione di carità loro propria.La normativa interna e comunitaria prevede l’integrazione tra istituti e degli strumenti economico-finanziari confessionali e le normative nazionali e comunitarie anti-riciclaggio e antielusione al fine di garantire la trasparenza delle relazioni economiche e finanziarie e dei flussi di capitali tra le diverse istituzioni bancarie europee.Di qui l'esigenza di studiare e verificare dal punto di vista normativo e da quello giurisprudenziale la conformità della legislazione confessionale anti-riciclaggio e la condivisione dei principi di collaborazione e cooperazione in materia penale e giudiziaria vigente in materia in ambito interno e comunitario.Secondo focus della ricerca il rapporto tra il D. lgs. 231/2007 e il c.d. Decreto SalvaItalia,la Convenzione Monetaria tra Città del Vaticano-S. Sede del 2009 (L. CXXVII-2010 e Motu proprio 2010) e l’Unione europea, le risultanze del rapporto Moneyval 2012 sugli istituti finanziari della S. Sede (APSA/IOR) e i possibili sviluppi. Analoga attenzione si intende dedicare alle connesse vicende giurisprudenziali sviluppatesi e in corso vero osservatorio privilegiato dell'efficacia degli strumenti normativi adottati in vista della migliore affermazione del principio di sussidiarietà e cooperazione in tali ambiti.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.052,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2016
Gruppo di RicercaFOLLIERO Maria Cristina (Coordinatore Progetto)
ALAIA MARCO SANTO (Ricercatore)
D'ANGELO Giuseppe (Ricercatore)
FIORE FABIO (Ricercatore)
GENTILE DANIELA (Ricercatore)
LOSANNO ANTONELLA (Ricercatore)
PREZIOSI Claudio (Ricercatore)
VECCHIO CAIRONE Ivana (Ricercatore)