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TEATRO E CINEMA: DUE MONDI IN COMPETIZIONE ALL'INIZIO DEL '900

La storiografia cinematografica, una disciplina giovane ma in rapida ascesa, si è dedicata, nei suoi primi anni di vita, allo studio dei "testi" della sua materia e cioè i contenuti delle opere cinematografiche. E infatti le prime "storie del cinema", in Italia come negli altri paesi, sono soprattutto ricostruzioni delle più importanti opere dei maestri del cinema. In un secondo momento, la storia del cinema ha cominciato a studiare e ricostruire l'aspetto "sociale" dell'evoluzione del cinema e quindi si è dedicata allo studio degli ambiti in cui questa forma di spettacolo si è affermata. Ciò comporta lo studio di diversi campi della vita materiale della società italiana dall'inizio del Novecento in poi. Costruzione di sale cinematografiche o adattamento di vecchie sale teatrali, creazione di nuove forme associative in cui il pubblico potesse ritrovarsi per assistere alle proiezioni, rapporti con le istituzioni e col potere politico, con nuove forme di controllo statale, formazione di uno "spettatore cinematografico", nuovo rispetto al pubblico del teatro, esigenza di confrontarsi con l'evoluzione tecnica del cinema che imponeva un rapido aggiornamento della strumentazione (si pensi al passaggio dal corto al lungo metraggio e ai cambiamenti che comportava l'evoluzione tecnica della macchina-cinema)e così di seguito. In questo campo le ricerche odierne sono ai primi passi e si muovono negli ambiti tradizionali della ricerca storica, come gli archivi, le biblioteche (spesso comunali o di ambito regionale), fondi di gestori di sale, in cui andare a cercare le fonti necessarie per ricostruire l'affermarsi e il consolidarsi del cinematografo. Sono fonti, a volte già utilizzate per ricostruzioni storiche sulla società italiana, ma che in questo caso vanno esaminate per scoprire aspetti del tutto nuovi riguardanti il settore cinematografico (si pensi ai rapporti col potere politico che le proiezioni cinematografiche introducevano e all'esigenza da parte delle autorità di creare nuove forme di controllo e di censura. Infatti la prima commissione di censura cinematografica fu quella introdotta nel 1913 in Italia). Ma, oltre a ciò, è necessario dedicarsi alla ricerca di nuove fonti che interessano gli aspetti specifici dell'evoluzione del cinema. Si pensi a tutto quel settore riguardante l'aspetto "tecnico" del cinema e che si riferisce alla sperimentazione delle avanguardie storiche, tesa a realizzare una forma di spettacolo "totale", in cui, assieme all'elaborazione dell'aspetto visivo, venivano introdotte forme che riguardavano la musica, il suono o gli "effetti speciali". Come pure, a quelle forme di spettacolo "ibrido" in cui l'immagine veniva associata al teatro, alla musica e a qualsiasi forma di invenzione linguistica capace di innovare i vecchi generi. In questo caso, la ricerca delle fonti si deve rivolgere ad ambiti diversi da quelli tradizionali e deve indirizzarsi soprattutto presso le cineteche, le videoteche, i depositi delle case di produzione sopravvissute, gli archivi della cineteca di stato o della cineteca di Bologna (presso cui sono confluiti i fondi di case di produzione scomparse da molti anni)ecc. Su questa strada, si opera in ambiti meno consolidati e di difficile accesso, ma su cui vale la pena di insistere per la possibilità di trovare documenti nuovi e originali con cui confrontarsi. Per queste ragioni, sommariamente esposte, ritengo che una ricerca del genere proposto possa portare a risultati di un certo interesse e dai caratteri originali.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.550,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 31 Dicembre 2016
Gruppo di RicercaIACCIO Pasquale (Coordinatore Progetto)