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STORIA DELLA VIOLENZA DOMESTICA E DEGLI ABUSI SESSUALI SU DONNE E MINORI (1840-1940)
Si propone lo studio di alcuni processi per violenza domestica, maltrattamenti e oltraggio al pudore, su donne e minori (maschi e femmine), celebrati nei Tribunali di Napoli e Salerno, tra fine '800 e prima metà del '900, e conservati negli Archivi di Stato di Napoli e di Salerno. Si tratta, in primo luogo, dell'analisi filologica di circa 200 processi (tra quelli finora già individuati e schedati su supporto informatico). Gli anni da prendere in considerazione sono legati alla disponibilità della documentazione archivistica, anche se si è cercato di indicare alcuni momenti significativi della storia del nostro Paese e del Sud d'Italia in particolare. Al momento sono stati individuati alcuni processi nel decennio 1890-1900, e negli anni: 1904, 1914, 1917, 1924, 1934, 1947. Il campione è casuale, determinato soprattutto in base alla disponibilità della documentazione, nonché in relazione alla quantità e alla tipologia degli allegati. Il progetto si presenta originale per alcuni punti: non si conoscono, al momento, studi storici su tali documenti; esso parte da questioni che negli ultimi tempi hanno acceso il dibattito politico nel nostro Paese, raggiungendo anche toni polemici estremi, non condivisibili. Si tratta, inoltre, di tematiche, sollecitate di recente dai Gender Studies nel campo delle discipline storiche. Si sottolinea, infatti, che il lavoro procede in comparazione con altri gruppi di ricerca internazionali, con cui la proponente è in contatto dal 2010 in occasione del Congresso internazionale "Nuove frontiere per la storia di genere", nei cui Atti è pubblicato il capitolo "Che genere di violenza", a sua cura e con sua introduzione. La proponente intende mettersi, da un lato, sulle tracce storiche della presenza femminile, scovando nell’esistenza di "donne comuni", che incontrano le istituzioni in seguito a un avvenimento che nella maggior parte dei casi ha sconvolto per sempre la loro vita. Dall’altro lato, vuole delineare il contesto storico-sociale e culturale nel quale si manifestano i comportamenti sociali e gli atteggiamenti mentali, registrati negli atti della giustizia penale, documenti sul cui uso storiografico a lungo si è discusso. Nello studio, non solo delle sentenze, ma di tutte le fasi dei processi, entrano in gioco elementi della storia culturale che arricchiscono le analisi della storia sociale. La comparazione dei processi consente di costruire dei casi storici che aprono alla comprensione, nel lungo periodo, di persistenze e lenti mutamenti all'interno delle mura domestiche. In ogni cartella sono contenuti, per ciascun procedimento giudiziario, tutti i fascicoli relativi all’iter processuale, dall’istruzione preparatoria fino alle altre eventuali fasi del giudizio. Si trovano, dunque, tutti gli atti che nel corso del procedimento penale venivano esibiti in giudizio: denunzie, rapporti di polizia giudiziaria, verbali di udienze, trascrizioni delle prove testimoniali e degli interrogatori degli imputati, istanze dei difensori, verbali di pubblica discussione, perizie mediche, allegazioni con foto, articoli di giornale, diari, lettere ed altri atti di varia natura. Va sottolineato che si possono indagare le modalità con cui si costruisce nelle carte processuali il "racconto dell'abuso" attraverso le voci di quanti, a vario titolo e responsabilità, sono convocati dalle autorità, perché presenti sulla scena della violenza o perché ritenuti utili all’accertamento dei fatti. Emergono strategie narrative e modelli giudiziari. Un ruolo importante riveste il corpo della vittima di stupro: nei processi esso è osservato, analizzato, studiato attraverso i segni del suo passato, offerto alla percezione di sguardi estranei. Dalla descrizione dell’imputato alle parole dei testimoni, dalle espressioni burocratiche dei verbali al linguaggio scientifico delle perizie medico-legali: tutto concorre a tratteggiare l’anatomia di un evento che riflette schegge di vita vissuta e quindi di storia sociale e culturale.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | PELIZZARI Maria Rosaria | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.900,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | PELIZZARI Maria Rosaria (Coordinatore Progetto) |