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IL COMMIATO DALLA LEGALITÀ : IL DIRITTO PENALE DELL'EMERGENZA

La ricerca si propone lo scopo di dimostrare come, ipertrofia normativa, inasprimento sanzionatorio, e aggiramento dei principi costituzionali – primo fra tutti la legalità - affondino le proprie radici in una stagione in cui a prevalere è stata, essenzialmente, l’emotività e, quindi, l’irrazionalità, della risposta verso fenomeni che allarmavano la coscienza collettiva. In una prospettiva di razionalizzazione dell’azione statuale, appare essenziale un ritorno ai principi costituzionali; questi ultimi - va ribadito con estrema decisione - non sono una pruderie da intellettuali, ma rappresentano i cardini dello Stato di diritto. Qualunque intervento di tipo penalistico, allora, va esaminato, senza aprioristiche prese di posizione, tenendo presente il dato normativo costituzionale; quest’ultimo delinea, a chiare lettere, un sistema di valori che, nella misura in cui vincola il legislatore, fornisce, parallelamente, alle scelte punitive un fondamento ‘ontologico’ inattaccabile. In altri termini, l’intervento penale che si muove in sintonia con le direttive di cui alla Carta fondamentale risulta legittimato nella misura in cui si riesce ad armonizzare la sua necessità per il bene della società con il diritto, anch’esso da garantire, del soggetto al rispetto dell’autonomia e della dignità della persona. Va ribadito, ancora, il dato secondo cui il principio di legalità segna la fine della presunzione aprioristica di validità del diritto esistente; invero, in un ordinamento che all’apice pone una costituzione rigida affinché una norma sia valida non basta che sia emanata nelle forme predisposte per la sua produzione, ma è anche necessario che i suoi contenuti sostanziali rispettino i principi e i diritti fondamentali stabiliti nella costituzione. Pertanto, non solo la produzione del diritto, ma anche le scelte con cui questa viene progettata vengono positivizzate da norme giuridiche, ed anche il legislatore viene sottomesso alla legge. Sicché la legalità positiva dello Stato costituzionale di diritto ha cambiato natura: non è più solo (mera legalità) condizionante, ma è essa stessa (stretta legalità) condizionata da vincoli anche sostanziali relativi ai suoi contenuti o significati. In altri termini, il ritorno alla legalità costituzionale impone la formulazione di fattispecie ossequiose del principio di tassatività-determinatezza, materialità, offensività, ed ancorate ad oggettività giuridiche in grado di comprendere le nuove realtà criminose. Una tale soluzione strutturale è in grado di ristabilire le condizioni di un dialogo non emergenziale tra chi ha il compito istituzionale di creare la norma e chi, invece, di applicarla.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.352,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Gruppo di RicercaLO MONTE Elio (Coordinatore Progetto)
IOVINO Felice Pier Carlo (Ricercatore)
LALOPA Antonio (Ricercatore)
PACIA Carmelina Maria (Ricercatore)
SCHIAFFO Francesco (Ricercatore)
SESSA Antonino (Ricercatore)
VOLPE Vincenzo (Ricercatore)