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IMPERO, GUERRE CIVILI, STATO TRA MEDITERRANEO E ATLANTICO. LA CRISI DELLE MONARCHIE BORBONICHE E LA FORMAZIONE DELLE NAZIONI MODERNE
Il tema della guerra civile è al centro del dibattito storiografico internazionale. Si tratta di un fenomeno utile per individuare innovative chiavi interpretative della storia contemporanea. Il Regno delle Due Sicilie, fu il principale luogo di sperimentazione della guerra tra italiani nel XIX secolo. La sua vicenda è quindi un importante terreno di confronto con questo dibattito (Jordi Canal, Edoardo Gonzáles, Stathis N. Kalyvas, Peter Waldmann, Fernando Reinares, Martin Van Creveld). Il paradigma della guerra fratricida consente di utilizzare i dati della nuova storia politica in termini innovativi, spostando il problema della crisi dello stato e della formazione della nuova nazione dal contesto locale a quello più ampio delle monarchie borboniche e dei nuovi stati latino americani. Si presta a verificare processi comuni come le forme di cambio di regime e la loro legittimazione, le tradizioni familiari e territoriali, i materiali di progetti nazionali, la diffusione di reti culturali e la circolazioni di uomini o idee, gli aspetti sociali e le pratiche e della violenza, il profilo delle scelte individuali Hans Magnus Enzensberger, Michael Ignatieff, Mary Kaldor, Reinhart Kosellek , Ernst Nolte). Lo studio della guerra si presta soprattutto al confronto con il più ampio mondo ibero americano, più di argomenti come lo sviluppo economico e le relazioni collegate. Christopher Bayly ha recentemente spiegato come tutte le storie nazionali o regionali possono essere analizzate come storie globali. La vasta area governata da Carlo III conobbe lo scontro tra riforme e resistenze conseguenti e condivideva le radici nella tradizione imperiale asburgica. Ma sono altre due questioni a giustificare l’applicazione di questo paradigma. La prima è la crisi di legittimità, comune a tutte le corone borboniche, travolte da rivoluzioni e guerre del 1789-1815, poi dallo scontro tra liberalismo ed assolutismo (1819-23). La seconda è determinata dalla trasformazione dei regni in nuovi stati indipendenti o in nazioni costituzionali (1830-80), attraverso la contrapposizione tra progetti nazionali opposti. Sono anni in cui i morti per le lotte fratricide in Spagna e Due Sicilie, come nell’America Latina analizzata da Miguel Angel Centeno, superano di gran lunga quelli provocati da guerre esterne. Il problema del conflitto civile serve quindi a disegnare una prospettiva di comparazione generale tra Napoli e il mondo ibero americano. Senza dimenticare che da quell’epoca un giudizio diffuso ha accompagnato questi paesi: la storia dell’America Latina indipendente è stata vista come una sequenza di fallimenti, quella della Spagna come un declino inarrestabile, il Mezzogiorno italiano come un territorio condannato ad insolubile arretratezza. La ricerca si muove in questo vasto scenario regionale ed internazionale, coinvolgendo un nutrito gruppo di studiosi europei ed americani,che hanno partecipato ai seminari e alle prime due pubblicazioni derivate (Meridiana 3/2013 e Contemporanea 4/2013), tra gli altri Tomas Perez Vejo (ENAH, Ciudad de Mexico); Carlos Patino Villa (UNC, Bogotà), Daniel Gutierrez Ardila (Externado, Colombia); Josè Brownirigg-Gleeson, (Universidad de Salamanca, España), Pedro Rujula (Universidad de Saragoza). Inoltre è inserita in un progetto internazionale dal titolo “Conservadores y contrarrevolucionarios en el espacio euroamericano (siglos XIX y XX). Transferencias, circulaciones, influencias” e nel seminario permanente "Guerre civili nell’età contemporanea". Nell’ambito della ricerca è stata assegnata una tesi di Dottorato (studente Silvia Sonetti, Università di Salerno -tutor Pinto) e alcune tesi di laurea, e la collaborazione ad una ricerca di dottorato, in Spagna (studente Sergio Canaes Diaz, Universidad de la Roja), oltre a una tesi in co tutela (studente Edgardo Ricciuti, UCV, Caracas -co tutor Pinto). La ricerca ha beneficiato di due contributi esterni per i seminari (provincia 2011,PRS 2012).
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | PINTO Carmine | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.550,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | PINTO Carmine (Coordinatore Progetto) |