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LA "CASSA PER OPERE STRAORDINARIE DI PUBBLICO INTERESSE NELL'ITALIA MERIDIONALE": UN'ESPERIENZA DA RIVALUTARE.

La bozza del disegno di legge istitutivo della CASMEZ fu preparata, tra il 1949 e il 1950, dal governatore di Bankitalia, Menichella, una volta assicurata la disponibilità dell’apporto finanziario della BIRS.La partecipazione della BIRS ad un programma che prevedesse un impegno del governo italiano nella promozione di un’azione a favore delle regioni del Sud era subordinata alla presentazione non solo di un dettagliato piano di investimenti ma anche all’istituzione di un nuovo «Ente», ispirato alla Tennessee Valley Authority, che regolasse i flussi di investimenti.Sicché la messa in opera della CASMEZ si sarebbe dovuta inserita in un progetto cumulativo di crescita in grado di catalizzare, sinergicamente, investimenti interni e esteri, pubblici e privati, valorizzando, con interventi mirati nei settori dell’energia, delle infrastrutture, delle bonifiche, e poi in un secondo tempo dell’industria, le risorse latenti del Sud.Ad avvalorare questa ricostruzione in prospettiva internazionale della CASMEZ, Saraceno argomentò con forza come l’istituzione della Cassa non fosse stata ispirata solo dal sentiment meridionalista di una certa classe dirigente (e pensiamo in specie agli uomini della Svimez), ma rappresentò l’esito finale della ricerca di uno strumento adatto all’ottenimento di prestiti internazionali, dei quali non avrebbe goduto solo il Sud ma l’intero Paese.Da un punto di vista istituzionale, le peculiarità dell’intervento pubblico promosso attraverso lo “strumento-Cassa” erano due. In primo luogo, esso intendeva essere un tentativo organico di avviare a soluzione radicale il problema delle aree depresse superando, in un quadro unitario, le diverse competenze amministrative; in secondo luogo, in virtù del suo carattere straordinario e della vasta portata degli investimenti previsti, esso non si sarebbe sostituito ai normali interventi delle amministrazioni dello Stato ma si sarebbe aggiunto ad essi per integrarli, in un’azione unificante e in una graduazione delle opere da finanziare in base a criteri non solo tecnici, ma soprattutto economici e sociali, con particolare riguardo alla loro produttività, al loro rendimento, alla loro ricaduta sull’economia del territorio (in termini di linkages e di assorbimento di disoccupazione).La CASMEZ, tuttavia, mentre realizzava il modello anglosassone della public corporation, conciliante l’autorità propria degli enti pubblici con l’autonomia dell’impresa privata, costituiva una figura giuridica a sé stante, giacché era sottoposta al controllo del potere esecutivo, ed in specie al neo-costituito Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, cui spettava il coordinamento dei programmi delle Amministrazioni ordinarie con quello della Cassa.Inoltre, affinché i suoi programmi fossero organicamente disposti ai fini di una politica di sviluppo, che necessariamente interessava la totalità delle strutture economiche di un territorio, alla CASMEZ furono assegnati, in tutti i settori, una molteplicità di compiti, assolvibili solo se sorretti da una visione coordinata del processo complessivo di crescita che si intendeva mettere in atto.Attraverso il finanziamento e grazie all’impegno dei responsabili della BIRS, sulla scia di quanto teorizzato da Rosenstein-Rodan, fu seguita dalla Casmez la logica degli impact loans. Furono così predisposti una serie di prestiti che, in successione tra loro, interessarono non un’unica azienda, ma un’intera area arretrata in tutta le sue componenti.La descrizione degli interventi realizzati e la valutazione dei risultati ottenuti nell’arco temporale compreso tra il 1958 e i primi anni ’70, rappresenta il nucleo centrale della nostra ricerca, che non mancherà altresì di evidenziare i progressi socio-economici conseguiti su base territoriale.Infine, la disclosure degli archivi BIRS e la partecipazione al gruppo di lavoro, costituito presso la SVIMEZ, sulla valorizzazione degli archivi CASMEZ, fornirà una preziosa opportunità di accedere a fonti inedite.

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.350,00 euro
Periodo11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015
Proroga11 dicembre 2016
Gruppo di RicercaSANTILLO Marco (Coordinatore Progetto)
CARLUCCI Fabio (Ricercatore)
DI SALVIA Biagio (Ricercatore)
MONTAUDO Aldo (Ricercatore)
PIROLO FRANCA (Ricercatore)
ROSSI Roberto (Ricercatore)