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LA FINE DEL MONDO BORBONICO E LA FORMAZIONE DEGLI STATI CONTEMPORANEI
La crisi delle monarchie borboniche si colloca sullo sfondo dell’impero riorganizzato da Carlo III, uno vasto spazio geopolitico che condivise lo scontro tra riforme e resistenze conseguenti della Seconda metà del Settecento, quanto e le radici nella lunga tradizione imperiale asburgica al centro di questo progetto di ricerca. La definizione di questo contesto non significa però evitare il necessario confronto con la grande monarchia borbonica francese, le cui vicende, come quelle dell’età napoleonica, ebbero un ruolo decisivo nell’implosione della monarchia cattolica. Inoltre le conseguenze di questa crisi furono di carattere globale. La circolazione di idee e di uomini, l’impatto di grandi guerre e di rivoluzioni condizionò anche le aree periferiche del Mediterraneo e dell’Atlantico, condizionando culture e istituzioni regionali. Il progetto si propone di comparare, su un arco temporale che si spinge in avanti fino alla prima guerra mondiale, la penisola iberica e i paesi latinoamericani, con attenzione speciale al caso del Messico, dell’Italia e della Spagna, paesi che in questo lungo periodo sperimentarono tutte le forme di conflitto armato e violenza politica possibili.La prospettiva della guerra, internazionale o civile, si presta ad un efficace analisi della crisi della monarchia e dello sviluppo degli stati nazionali. Il problema del conflitto è funzionale a disegnare una comparazione all’interno dello spazio borbonico e dei suoi eredi, attraverso alcuni punti cruciali: il crollo di antiche istituzioni e i cambi di regime, la formazione dei tradizioni politiche e la diffusione delle ideologie, il problema delle guerre civili e dei conflitti nazionali, la costruzione di reti culturali e la circolazioni di uomini o idee, la costruzione di edifici nazionali e di memorie legittimanti. Questo paradigma consente di utilizzare i dati della nuova storia politica in termini innovativi. Attraverso la lente del conflitto e delle sue articolazioni è possibile spostare il problema della crisi dello stato e della formazione della nuova nazione dal contesto locale a quello più ampio delle monarchie borboniche e dei nuovi stati, ridefinendo anche l’utilizzo di concetti come quello di rivoluzione e controrivoluzione. Sono strumenti che servono anche a verificare il rinnovamento delle ricerche metodologiche ed archivistiche che negli ultimi venti anni hanno analizzato vecchie e nuove fonti nelle vecchie capitali della monarchia come nei principali istituti documentari dei nuovi stati. La prima linea di ricerca, pertanto, si concentra sulla crisi di legittimità, comune a tutte le corone borboniche, travolte da rivoluzioni e guerre del 1789-1815, poi coinvolte nello scontro tra liberalismo ed assolutismo. Si tratta di una storia, ricca di intrecci e connessioni, che iniziò negli anni novanta del settecento e culminò nel 1820-5, quando la rivoluzione coinvolse tutti gli stati borbonici. Un altro segmento si concentra invece sulla trasformazione di regni ed altri territori, in nuovi stati indipendenti o in nazioni costituzionali monarchiche (1830-80), attraverso la contrapposizione tra progetti nazionali opposti, spesso segnati da sanguinosi conflitti civili che mantennero tra loro reti, esperienze culturali e politiche comuni, pur non incrociandosi direttamente nell’ambito del conflitto globale tra imperi o nazioni, liberalismo o legittimismo. Sono anni in cui i morti per le lotte fratricide in Spagna e Due Sicilie, come nell’America Latina, superano di gran lunga quelli provocati da guerre esterne. Infine ci si propone di analizzare questo lungo percorso in un arco temporale che si spinge in avanti fino alla prima guerra mondiale (1880-1920). Gli eredi dell’impero giunsero al definitivo consolidamento di più di una ventina di stati alla fine dell’Ottocento, attraverso un complesso processo di edificazione dei nuovi “monumenti” nazionali funzionale alla legittimazione delle nazioni e al superamento dei conflitti civili.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | PINTO Carmine | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.000,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | PINTO Carmine (Coordinatore Progetto) |