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LE METAMORFOSI DELLA DEMOCRAZIA: POSTPOLITICA, NEOLIBERALISMO, LOTTA PER I DIRITTI
La ricerca tematizzerà un dato evidente, ma ancora non adeguatamente colto in tutta la sua portata: ovvero il fatto che all'indiscutibilità dell'orizzonte democratico si accompagni un progressivo inaridimento del suo senso e l'indebolimento delle istituzioni della democrazia. Oggi che tutti si dicono democratici, la democrazia sembra essere diventata un problema. Questo non solo perché la rappresentanza è in crisi, o perché c'è chi del demos pretende di appropriarsi a fini neoautoritari. Ma anche perché nella democrazia presa sul serio c'è la possibilità di un fronte agonistico e antioligarchico, di un flusso dal basso di energia, che manifesta una refrattarietà agli assetti di potere dati. Insomma, nel demos ci sono due aspetti problematici, tanto per il finanzcapitalismo tecnocratico, quanto per il pangiuridicismo eticizzante: ovvero l'autonomia del "politico" e il conflitto dal basso. Non a caso, i tentativi di neutralizzazione di questo lato della democrazia si fanno sempre più evidenti. Tentativi che producono, come reazione, rivendicazioni del demos di vario segno. Certo, il "popolo" - in quanto costruzione - è sempre catturabile verticalmente, e quindi in qualche modo espropriabile. Ma non tutte le costruzioni di popolo sono uguali, non tutte le esperienze politiche che muovono dal demos e lo valorizzano hanno lo stesso segno. E' l'inaridirsi degli spazi di partecipazione vitale a determinare, per compensazione, il bisogno che nutre l'illusione della democrazia immediata. Questa nega la necessità dell'articolazione politica della società e la rende disponibile, in quanto informe, alle suggestioni del potere personale mascherato di democrazia. Ovvero a un’ulteriore semplificazione verticale del campo politico, con conseguente riduzione del coinvolgimento dei cittadini e della loro autonomia politica. L'ipotesi che la ricerca intende saggiare è che l'unico possibile "freno" democratico rispetto al capitalismo globale stia nel rilancio delle lotte per i diritti e i beni fondamentali e, eventualmente, nella riattivazione del potere costituente dei popoli in forme inedite. Il nodo che si pone a questo punto è se tali spinte politico-costituzionali dal basso possano investire la rappresentanza e rigenerarla, con quali soggetti, con quali modalità organizzative. In un’ottica giuspositivista critica, consapevole della politicità del diritto, tanto più di quello democratico-costituzionale, a nostro avviso non sono praticabili né fondamenti assoluti spacciati per inclusivi, né giuridificazioni discorsive della morale trascendentale, né impermeabilizzazioni formali della teoria. L’unica fondazione possibile è politica. Questo non significa affatto consegna al nichilismo, ma riconoscimento della funzione dei conflitti e del ruolo delle soggettività, ricostruzione paziente dei nessi decisione-norma, attenzione ai presupposti pregiuridici degli ordinamenti. Il futuro della "democrazia attraverso i diritti" (Ferrajoli) passa dalla qualità della cultura politica della società e dalla rinascita di soggetti collettivi e spazi pubblici non omologati. Un altro tema da approfondire è quello del rapporto tra costituzionalismo democratico e Stato nazione. La democrazia costituzionale si è sviluppata storicamente all’interno della forma-Stato, presupponendo l’omogeneità sufficiente e l’istituzionalizzazione stabile assicurate dallo Stato nazione (o degli Stati federali accentrati, su base multietnica). Qui l'ipotesi di lavoro è che un costituzionalismo che ambisca ad andare al di là dei confini nazionali sia oggi realisticamente possibile solo come costituzionalismo dal basso, come rivendicazione di diritti e contestazione di poteri su scala globale, non come "ordinamento mondiale". Il progetto si realizzerà attraverso ricerche individuali, l'organizzazione di seminari e convegni presso il Laboratorio Kelsen dell'Università di Salerno, la partecipazione a seminari e convegni presso altre istituzioni di ricerca.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | PRETEROSSI Geminello | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.138,60 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | PRETEROSSI Geminello (Coordinatore Progetto) BISOGNI Giovanni (Ricercatore) GIORDANO Valeria (Ricercatore) MANCUSO Francesco (Ricercatore) PIETROPAOLI Stefano (Ricercatore) TUCCI Antonio (Ricercatore) |