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VARIANTI DI VERBI SUPPORTO E OPERATORI ASPETTUALI

Sia nei contributi di Gross, come in quelli di Giry-Schneider, è spesso utilizzato il termine “esten-sione” per indicare quei Vsup diversi da quelli più comuni (Essere, Fare, Dare, Avere, Essere Prep e simili) che non presentano sfumature di senso particolari. In realtà, quella che appare una pura questione terminologica è piuttosto una questione teorica. Infatti, in lessicografia, il termine indica “ampliamento del significato proprio di un vocabolo per denotare oggetti o concetti affini”, rientrando cioè nel campo delle similitudini e delle metafore, oppure “l’insieme di tutti i sensi rientranti nella classe di un significato”.Se, invece, si impiegano contestualmente i criteri dell’equivalenza distribuzionale e di parafrasi, a mio avviso è più utile utilizzare il termine “variante”, in quanto i membri di una classe di tale tipo sono equiprobabili dal punto di vista sistemico.Non lo sono più, invece, quando si analizzi il loro uso dal punto di vista o del cambiamento diamesico (scritto/parlato), oppure dal punto di vista della frequenza d’uso e della sua dispersione.Ad esempio, date le frasi:1. Eva dette le dimissioni = Eva rassegnò le dimissionicertamente dare è più frequente di rassegnare, oppure, nel parlato dell’italiano, al pari di avere o di essere. Nel parlato dell’italiano, infatti, si registrano differenze d’uso come nei due esempi seguenti:Noperatore = Discorso Vsup ad alta frequenza = Fare, Essere, Esserci, Stare Varianti a bassa frequenza = Portare avanti, Aprire, Diventare, Allargarsi, Venire, Esistere Noperatore = Accordo Vsup ad alta frequenza = Essere Varianti a bassa frequenza = Prendere, Mettersi Prep, Trovare, Andare Prep Noperatore = Attenzione Vsup ad alta frequenza = Fare Varianti a bassa frequenza = Prestare, Mettere, ConcentrareIn sintesi: non c’è alcuna ragione, se non strettamente statistica, per postulare un “livello base”, o un “grado zero”, coincidente con una ristretta classe di Vsup. Una considerazione di ordine statistico è utile allorché si studi l’uso da parte dei parlanti, nel quale alcune possibilità sono realizzate in grado maggiore o minore.

StrutturaDipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.050,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga6 novembre 2017
Gruppo di RicercaD'AGOSTINO Emilio (Coordinatore Progetto)
MESSINA Simona (Ricercatore)
VILLARI ILARIA MARIA (Ricercatore)