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DIRITTI FONDAMENTALI E "CROSS-FERTILIZATION"

Il fenomeno della cross-fertilization tra le Corti Supreme, favorito ed incentivato dall'adozione di nuove Carte fondamentali, nel panorama delle recenti o ritrovate democrazie, è da ascriversi al bisogno di uno spazio comune europeo di giustizia. La protezione dei diritti fondamentali nei Paesi aderenti all'Unione Europea necessita, però, di un'indagine preliminare volta a catalogare i diritti fondamentali preminenti, individuarne il contenuto, determinare i criteri di bilanciamento. Tali questioni richiedono, altresì, l'individuazione di un criterio omogeneo che consenta il dialogo tra le corti nazionali e quelle sovranazionali senza comprimere, in nome della primazia costituzionale della normativa di derivazione comunitaria, i diritti fondamentali proclamati e difesi nel diritto interno. In Italia, la soluzione del conflitto va ricercata negli artt. 11 e 117 co. 1° cost., che, pur mantenendo in ambiti autonomi e separati l'ordinamento nazionale e quello europeo, ne consacrano l'armonizzazione attraverso il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia solo per i giudizi di costituzionalità in via principale, ossia nei casi in cui l'ordinamento europeo si ponga in contrasto con “i principi fondamentali dell'assetto costituzionale e della maggior tutela dei diritti inalienabili della persona” (Corte Cost., 24 giugno 2010, n. 227). Ed è proprio la regola della “maggior tutela” che ci offre la soluzione delle questioni di illegittimità costituzionale ed incompatibilità comunitaria. Argomentando con la Consulta (sent. 4 dicembre 2009 n. 317) “il risultato complessivo dell'integrazione delle garanzie CEDU nell'ordinamento dev'essere di segno positivo, nel senso che dall'incidenza della singola norma CEDU sulla legislazione italiana deve derivare un plus di tutela”. Seguendo la strada della “maggior tutela” la ricerca si indirizzerà verso l'esaltazione di valori costituzionali comuni cui l'Unione fa riferimento.