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I FONDAMENTI ANTROPOLOGICI DEL NEOLIBERALISMO
La rielaborazione del pensiero liberale che è definita come “neoliberalismo” prende forma poco prima della seconda guerra mondiale in due varianti basilari: l’ordoliberalismo tedesco – che avrà un ruolo decisivo, dopo la guerra, nella costituzione della Repubblica Federale Tedesca e, successivamente, nel disegno complessivo dell’Unione Europea – e il neoliberalismo austro-americano, cui si richiameranno esplicitamente i protagonisti della svolta politica neoliberale degli anni Ottanta nel Regno Unito e negli Stati Uniti. In entrambe le varianti, pur con le debite differenze, l’aspetto basilare è la convinzione di dover rifondare il liberalismo su una concezione globale dell’uomo e della prassi umana, capace di mostrare la vera natura delle relazioni che sono alla base tanto del patto politico rappresentato dallo Stato quanto dell’interazione complessa tra i singoli agenti che si esprime nell’economia di mercato. I principi basilari di questa concezione antropologica, espressi con particolare nettezza da Ludwig von Mises in “Human Action”, sono: (1) Ogni azione umana è, immediatamente e come tale, un preferire, che implica un sistema di priorità e valutazioni virtualmente esprimibile nella forma di un calcolo economico. (2) La caratteristica basilare della razionalità umana è la capacità di cooperazione volontaria, che consente il perseguimento di fini congiunti e la divisione del lavoro. (3) Esistono due forme basilari di cooperazione: una, basata sul comando e sulla trasmissione di un piano, programma o “design”, imposto da un’unica istanza centrale; l’altra, basata al contrario sulla coordinazione e il contratto, in cui l’esito generale è l’equilibrio spontaneo tra una pluralità di agenti indipendenti.Va osservato che questi principi antropologici sono inequivocabilmente ripresi da una tradizione filosofica che ha il suo momento fondativo nell’etica di Aristotele: la stessa tradizione, quindi, cui si richiama esplicitamente anche Marx (che è l’obiettivo polemico primario dei neoliberali). Negli stessi decenni, peraltro, la necessità di ripensare dalle fondamenta questa concezione dell’umano si era tradotta, soprattutto in Germania, in una vera e propria rivoluzione concettuale, condensata da autori come Scheler e Plessner nella nuova “antropologia filosofica”, che rappresenta tuttora il terreno di confronto più avanzato fra la filosofia e le nuove “tecnoscienze dello spirito”. L’obiettivo della ricerca è di sottoporre le teorie neoliberali al vaglio critico dei modelli antropologici più avanzati emersi in questi anni, per metterne a fuoco e riformularne le intuizioni più significative ma, soprattutto, per spiegare come mai, sul piano politico e istituzionale, la rivoluzione neoliberale abbia generato, per molti aspetti, dei risultati che sono in stridente contrasto con le previsioni e le intenzioni della teoria. L’ipotesi è che su questo pesi in modo decisivo una carenza della teoria, che la rende incapace di riconoscere il giusto peso alle diverse forme di “negatività” inerenti alla prassi collettiva (contingenza, conflitto, riflessività, ecc). Per la prima volta, quindi, gli aspetti più drammatici della crisi finanziaria, istituzionale e politica che sta investendo l’Europa diventerebbero oggetto di un’analisi speculativa, decisa a mettere a confronto le teorie con le loro conseguenze pratiche, accantonando i pregiudizi di natura ideologica. Logicamente, quest’obiettivo esige un intenso lavoro interdisciplinare tra studiosi di filosofia, economia, scienze politiche e scienze umane, e una cornice di riferimento di ampiezza europea. Per questo sono state progettate iniziative comuni con altre università italiane e tedesche, per le quali si rimanda al punto 7 della presente domanda. L’eventuale finanziamento dovrà essere finalizzato soprattutto all’intensificazione di questi scambi attraverso convegni, colloqui e missioni di studio, nonché alla pubblicazione dei risultati della ricerca nelle principali lingue europee.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | DE CAROLIS DI PROSSEDI Massimo | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.060,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 7 Novembre 2017 | |
Proroga | 7 novembre 2017 | |
Gruppo di Ricerca | DE CAROLIS DI PROSSEDI Massimo (Coordinatore Progetto) ADORNO Francesco Paolo (Ricercatore) PIRO Francesco (Ricercatore) |