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LE RETI DELLA GUERRA FREDDA E LA CINA DI MAO

Pur essendo progredito, lo stato attuale della ricerca sembra confermare il quadro complessivo già delineato in precedenza. Il discorso europeo occidentale sulla Cina di Mao si colloca dentro il quadro della guerra culturale fredda che condizionò l'opinione pubblica a Parigi e a Roma, ma anche a Bruxelles e a Londra. Da un lato la mobilitazione dei partiti comunisti spinse decine e decine di intellettuali, artisti, giornalisti e sindacalisti a visitare la Cina comunista nell'ambito di viaggi meticolosamente organizzati dalle autorità locali; dall'altro, prese forma nella prima metà degli anni cinquanta una sorta di coalizione dei diritti umani attorno alla Commissione contro i regimi concentrazionari, animata da David Rousset. Il "Livre blanc" che questa commissione pubblicò nel 1956 costituisce a tutt'oggi una miniera di informazioni sul totalitarismo cinese e specificatamente sulle istituzioni del lavoro forzato (con al centro il laogai). In paesi come l'Italia e la Francia, dove operavano forti partiti comunisti, i risultati prodotti dalla rete di informazione legata a Rousset (che andava dai sindacati di Taiwan ai gesuiti di Hong Kong fino all'American Federation of Labour) fu passato a lungo sotto silenzio. Soprattutto dopo gli eventi del 1956, la Cina divenne l'oggetto di una sorta di ideologia di ricambio (rispetto al mito sovietico), fatta propria da schiere di intellettuali in cerca di nuovi riferimenti rivoluzionari.Il carattere innovativo di questa ricerca è legato soprattutto all'impiego di fonti di prima mano, mirato a ricostruire la complessa rete di solidarietà, finanziamenti e circolazioni di conoscenze nell'ambito delle diverse coalizioni occidentali pro o anti Mao. La ricerca dunque intende andare oltre le tradizionali storie dell'immaginario orientalista europeo. Più concretamente, essa individua nella capacità di influenza esercitata dalle idee uno degli strumenti più importanti della politica internazionale. Basti qui ricordare un solo esempio, ossia la complicità occidentale di cui Mao potette godere al tempo della carestia del 1959-61.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.750,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga6 novembre 2017
Gruppo di RicercaPOLESE REMAGGI Luca (Coordinatore Progetto)
SILVESTRI Agnese (Ricercatore)