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LA BREVETTABILIT DEL VIVENTE: PROFILI DI DIRITTO COMPARATO

Come osservato in sede di obiettivi ed è stato già evidenziato in sede di presentazione del progetto di ricerca del 2013, nel contesto di una legislazione (nazionale e sovranazionale) che spesso desta problematica interpretative in sede di applicazione, problematiche dovute alla concreta difficoltà di accompagnare razionalmente la costante e veloce evoluzione tecnologica che fa segnare lo studio delle biotecnologie, con la presente ricerca ci si propone di estrapolare e raccogliere razionalmente il quadro di principi ormai consolidatisi - o in via di consolidamento - desumibili dalle numerose decisioni offerte in materia dal formante giurisprudenziale (di Civil Law come di Common Law).Nella maggior parte degli ordinamenti, l’assenza, sino ad anni recenti, di una normativa specifica relativa alle invenzioni biotecnologiche è dovuta all’influenza determinante di due Convenzioni internazionali elaborate tra la fine degli anni ’50 ed i primi anni ’60 e, dunque, inevitabilmente condizionate dalle conoscenze scientifiche sino a quel momento elaborate dalla tecnica. Le due Convenzioni di riferimento sono la “Convenzione internazionale per la protezione dei risultati vegetali” (UPOV), adottata nel 1961 a Parigi, e, poi, la “Convenzione sulla unificazione di alcuni elementi del diritto dei brevetti di invenzione” (o Convenzione di Strasburgo) del 1963.Il framework di principi fissato dalle richiamate Carte internazionali ha avuto una influenza profonda sulla legislazione (nazionale) successiva intervenuta in materia ed, in particolare, per quanto riguarda il sistema comunitario, sulla Convenzione sul brevetto europeo (o Convenzione di Monaco - CBE), come sulle normative interne degli Stati membri tese alla armonizzazione del settore delle privative industriali. Ognuno di questi complessi di disposizioni ha concorso a porre quelli che sono i principi base della materia: se, da un lato, si è riaffermata la nozione tradizionale di invenzione, dall’altro, si è, al contempo, aperta la strada ai trovati biotecnologici secondo la distinzione tra invenzioni microbiologiche ed invenzioni macrobiologiche. Se la Convenzione UPOV si è soffermata in particolare sulla protezione delle nuove varietà vegetali, quella di Strasburgo, invece, ha ammesso la tutela dei procedimenti microbiologici e dei loro prodotti, rispettando in ogni caso l’autonomia dei singoli legislatori nazionali in relazione alla protezione da accordare alle nuove varietà vegetali o alle razze animali, così come alla posizione da assumere rispetto ai procedimenti essenzialmente biologici. Seguendo la “strada ricostruttiva” della materia delle invenzioni biotecnologiche tracciata dalla Convenzione di Strasburgo, nel 1963, la disciplina prevista dalla Convenzione di Monaco rappresenta a tutt’oggi, anche dopo l’emanazione della Direttiva 98/44/CE, un punto di riferimento essenziale per l’interprete; essa, sfruttando i margini di discrezionalità attribuiti dai precedenti interventi internazionali, detta una disciplina estremamente restrittiva, che, per molti anni, nonostante il lento lavoro di “erosione interpretativa” operato dalla dottrina e dalle decisioni dell’Ufficio Brevetti Europeo come di quelli nazionali, ha creato una situazione di sostanziale paralisi per l’industria biotecnologica comunitaria.Come visto, anche nel contesto giuridico statunitense, la protezione tramite brevetto delle invenzioni biotecnologiche, della living matter non è stata una conquista semplice e, tutt'oggi, è oggetto di vivace dibattito giurisprudenziale, con decisioni che si succedono nel tempo, secondo principi non del tutto univoci.

StrutturaDipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.050,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaD'ANTONIO Virgilio (Coordinatore Progetto)
BENEDETTO ALESSANDRA (Ricercatore)
GRIECO Giuliano (Ricercatore)
MANCUSO Ada (Ricercatore)
MARANO MARCO (Ricercatore)
MEOLI Bruno (Ricercatore)
MUSIO Antonio (Ricercatore)
ROCCA COMITE MASCAMBRUNO Paolo (Ricercatore)
SICA Salvatore (Ricercatore)
VIGLIAR Salvatore (Ricercatore)