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L''"ENGAGEMENT" DI GEORGE SAND NEL CONTESTO DEL SUO TEMPO

Sand (1804-1876)ha attraversato quasi per intero il XIX secolo confrontando il suo talento tanto con la difficoltà di vivere, da donna, del proprio lavoro intellettuale, quanto con le emergenze storiche della sua epoca: dalle speranze generate nella generazione romantica dalla Révolution de juillet (1830); all'intensa effervescenza politico sociale che doveva condurre nel 1848 alla Seconda repubblica, la “république sociale” tanto auspicata da Sand e dai suoi amici; al colpo di Stato di Napoleone III (1851); alla sconfitta prussiana e all'esperienza della Comune (1871). La presente ricerca ha finora affrontato due opere appartenenti a due momenti significativi e distanti nel tempo - "Le Meunier d'Angibault" (1845) e "La Ville Noire" (1861)- interrogandone strutture narrative, riferimenti ideologici, modelli sociali proposti. Il primo è tra i romanzi più impregnati degli ideali del socialismo utopico, mentre il secondo testimonia il momento in cui, pur non rinunciando all'ideale di una maggiore giustizia sociale e alla convinzione che i proletari posseggano in sé le risorse per migliorare la propria situazione, Sand prende le distanze da ogni sistema teorico che prometta la rivoluzione del sistema economico e politico. Si intende ora affrontare più direttamente l'impegno sandiano nella rivoluzione del 1848, analizzando e confrontando le strategie della feconda romanziera con quelle dell'attivissima pubblicista che Sand fu. Lo stretto rapporto che la stampa del XIX secolo intrattiene con i procedimenti propriamente letterari ("fictionnalisation", narrativizzazione del discorso, uso massiccio dei procedimenti retorici), caratteristica tipicamente francese ormai riconosciuta dalla critica (si cfr. i numerosi lavori di M.E. Thérenty), invita ad interrogare in quest'ottica la fase dell'"engagement" sandiano e a confrontarla, eventualmente, con quella egualmente espressa dagli altri scrittori suoi contemporanei.