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LE RAPPRESENTAZIONI LESSICALI NEI PROCESSI DI ELABORAZIONE DEL LINGUAGGIO

Il primo anno prevede più esperimenti, suddivisi nelle diverse aree in cui si articola il progetto.La prima serie di esperimenti riguarda l’ambiguità lessicale. Si tratta di un fenomeno complesso, dal punto di vista sia descrittivo che cognitivo: è probabile che l'interazione di più fattori governi l'elaborazione delle forme ambigue. Studi recenti (Laudanna & Mancuso, 2010; 2013) hanno mostrato effetti contraddittori di ambiguità in compiti di naming e decisione lessicale su forme omonimiche. Secondo la nostra ipotesi la discordanza dei risultati va ricondotta a due fattori: 1) i significati di forme omonime abbiano frequenza di occorrenza simili (bilanciate) o diverse (sbilanciate); 2) le forme omonime appartengano alla stessa classe grammaticale o a classi diverse. In precedenti esperimenti, che mancavano a oggi nella letteratura internazionale, è stata trovata una modulazione degli effetti di priming al variare dei valori dei due fattori. E' nostra intenzione approfondire il loro ruolo funzionale, conducendo esperimenti nei quali si cercherà di descrivere le funzioni e i parametri sottostanti alle soglie di attivazione lessicale. Inoltre, saranno condotti esperimenti sugli omonimi per valutare il ruolo dei fattori morfologici nell’elaborazione lessicale, come la classe flessiva (usando nomi appartenenti a classi flessive diverse, ad es. TESTE). Un altro insieme di esperimenti sarà condotto su bilingui (parlanti dell'italiano e dell'inglese), per valutare l'architettura del lessico bilingue a partire dall'elaborazione di omonimi e pseudo-omonimi. I risultati di questi e dei precedenti esperimenti confluiranno in un modello computazionale formale basato su reti neurali artificiali.In una seconda serie di esperimenti verrà indagata la classe grammaticale allo scopo di chiarirne il ruolo nell’organizzazione del lessico mentale. Realizzeremo una serie di esperimenti di decisione lessicale e naming nei quali saranno selezionati nomi di oggetti, verbi e nomi di azioni. Lo scopo degli esperimenti è quello di evidenziare se la classe grammaticale possa essere considerata un’informazione lessicale essenziale nei processi di accesso e recupero, o se invece possa essere interpretata sulla base dei suoi correlati semantici. In altri esperimenti verrà presa in considerazione la complessità morfologica di nomi e verbi. A parte poche eccezioni, i nomi di azioni sono derivati morfologicamente dai verbi. Lo studio di questa relazione e delle sue implicazioni per l’ipotesi della categoria grammaticale è stato spesso trascurato.La terza serie di esperimenti riguarderà il ruolo della struttura morfologica di nomi e verbi nell’accesso lessicale. Saranno condotti alcuni esperimenti sui nomi, con lo scopo di valutare due ipotesi alternative circa la trasparenza dei marcatori di genere. La prima prevede che, per i nomi italiani con marcatori di genere non trasparenti (“aroma”), l’accesso lessicale sia influenzato da un’interferenza tra informazioni ortografico-fonologiche e grammaticali. In base alla seconda ipotesi, in italiano il genere maschile sarebbe il genere di default, comunque attivato durante le prime fasi di elaborazione lessicale. Riguardo ai verbi, investigheremo il ruolo dell’informazione di categoria grammaticale: saranno condotti esperimenti di decisione lessicale per chiarire se gi effetti di priming di finitezza osservati da Laudanna e coll. (2011) siano riconducibili ad un livello morfologico di elaborazione o a una somiglianza formale tra prime e target.L'ultima serie di esperimenti analizzerà con ipotesi teoriche dettagliate se, in compiti di riconoscimento, le forme verbali e nominali che condividono un certo numero di informazioni (morfologica, grammaticale, semantica, ortografica, fonologica) siano soggette a diversi processi di elaborazione lessicale. Tra gli altri compiti sarà impiegato il "segment shifting", un paradigma sperimentale che permette di sondare online le prime fasi dell'accesso.

StrutturaDipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.050,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga7 novembre 2017
Gruppo di RicercaLAUDANNA Alessandro (Coordinatore Progetto)
BRACCO GIULIA CARMEN (Ricercatore)
DE MARTINO Maria (Ricercatore)
MANCUSO AZZURRA (Ricercatore)