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LIVING STANDARDS IN SOUTHERN ITALY: PRICES AND WAGES IN XVIII CENTURY

La ricerca s’inserisce in un filone di studi più ampio che, a livello internazionale, mira a ricostruire gli standard di vita di fasce di popolazione o aree geografiche al fine di misurare inefficienze, diseguaglianze, squilibri economici, nel tentativo di delineare possibili cause di divergenze e di ritardo nello sviluppo. L’indagine, in particolare, intende realizzare una ricostruzione seriale dei trend dei prezzi e dei salari nel Mezzogiorno nel XVIII secolo per individuare, anche a fini comparativi, il tenore di vita della popolazione meridionale. La ricerca vuole focalizzarsi sulla ricostruzione dei salari nominali per poi elaborare una stima dei salari reali. La raccolta sistematica della letteratura e l’analisi critica dei dati disponibili costituiscono, in tal senso, momenti imprescindibili per ampliare, in una duplice direzione, le attuali conoscenze sui salari nominali percepiti nel Mezzogiorno settecentesco. Infatti, tramite nuove fonti d’archivio, è necessario sia incrementare le informazioni seriali sulle remunerazioni monetarie dei lavoratori edili qualificati e non (muratori e manovali), anche ai fini di confronti nazionali e internazionali, sia concentrarsi maggiormente, in linea con attuali esigenze storiografiche, sui salari nominali di altre categorie di lavoratori (braccianti vari, addetti alle corporazioni…), in grado di rappresentare meglio la realtà economica e produttiva meridionale. In tale ambito, un confronto sia tra Napoli e i centri minori sia tra città e campagna appare d’indubbia utilità per evidenziare e misurare, nei diversi mercati meridionali, divergenze, ineguaglianze e inefficienze dovute a qualificazioni professionali (skilled e unskilled workers) o a motivazioni geografiche, demografiche, tecnologiche, infrastrutturali, ecc... L’indagine vuole poi attingere a nuove fonti archivistiche per verificare e migliorare, attraverso ricerche a campione su diverse aree, l’attendibilità e le conoscenze dei dati seriali disponibili in letteratura sui prezzi di mercato; contestualmente, intende rilevare i prezzi calmiere (assisa) praticati a Napoli e in altri centri urbani meridionali per appurare in che modo influiscano sul potere d’acquisto. La raccolta di tali informazioni è funzionale per elaborare un indice dei prezzi tramite la costruzione di un paniere di beni di consumo che rifletta gli stili di vita della popolazione meridionale in età pre-industriale. Attraverso l’analisi della letteratura sui consumi e delle fonti disponibili (Statistica Murattiana e altra documentazione) si vuole cioè ricostruire la spesa media pro-capite delle famiglie meridionali per beni alimentari e altri prodotti di sussistenza e ricavare, utilizzando criticamente le metodologie correnti, un paniere di beni, da utilizzare per l’indice dei prezzi, che possa riassumere con una certa attendibilità le difformità esistenti tra Napoli, centri urbani e aree agricole. Infine, i dati raccolti sui salari nominali saranno analizzati per elaborare, in base al paniere di beni, all’indice dei prezzi e alle variazioni monetarie, stime sui salari reali. In prospettiva, i risultati della ricerca potranno consentire comparazioni con analoghe indagini sul territorio meridionale e un confronto con altre realtà italiane ed europee, in modo da valutare e misurare, per il XVIII secolo, i termini di un divario, tra il Mezzogiorno e le aree più avanzate, che una recente letteratura tende a riconsiderare; potranno, inoltre, offrire spunti di riflessione anche in tema di wage inequality nei mercati del lavoro (skilled e unskilled).Il progetto implica il reperimento di fonti seriali (relative a corporazioni o patrimoni ecclesiastici, nobiliari e borghesi) conservate presso vari archivi, pubblici e privati, di Napoli e del Mezzogiorno; presuppone pure una funzionale divisione del lavoro – dalla raccolta dati sino all’elaborazione teorica e storica – tra i componenti del gruppo di ricerca e la collaborazione con alcune competenze esterne.