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CAPITALE SOCIALE E BENI RELAZIONALI NEI RAPPORTI TELEMATICI
La ricerca intende riferirsi a quegli studi recenti (Ellison N.B. Steinfield C., Lampe C., 2007) che suggeriscono una forte associazione tra l’uso di Facebook e I tipi di capital sociale: bonding, bridging e affermato. Tali studi sottolineano che l’uso di questo social network interagisce con la misura del benessere psicologico, in quanto offre maggiori benefici ad utenti con scarsa stima in se stessi e bassa soddisfazione di vita. I partecipanti ai siti di social network possono usare questi ultimi per interagire con le persone che già conoscono offline o per incontrare nuove persone. Altre ricerche (Hampton 2002, Hampton e Wellman 2003) suggeriscono che la tecnologia dei social network intensifica comunità localizzate (place-based) e facilita la generazione di capitale sociale. La ricerca intende produrre evidenze - tramite focus group, nonché rilevazioni sul campo con interviste qualitative, su come i supporti online dei Social Network Sities favoriscono sia il mantenimento di legami sociali esistenti sia la creazione di nuove connessioni. Il CS di tipo bridging si riferisce a ciò che gli studiosi di network definiscono “legami deboli”, che sono libere connessioni tra individui che possono fornire reciprocamente informazioni utili ma tipicamente senza supporto emotivo. Al contrario, il CS bonding si instaura tra persone che hanno relazioni emotive molto forti, come familiari e amici intimi.La ricerca intende verificare come le interazioni mediate dal computer abbiano effetti positivi sull’interazione comune, sul coinvolgimento e il capitale sociale. L’effetto bridging del capitale sociale potrebbe essere incrementato proprio dai SNS che supportano legami sociali deboli permettendo agli utenti di creare e mantenere una più ampia e diffusa rete di relazioni dalle quali essi potrebbero potenzialmente trarre risorse. Le nuove connessioni di FB possono portare ad un incremento del CS bonding. Gli strumenti dei social network possono essere inoltre particolarmente utili per individui che altrimenti avrebbero difficoltà nel formare e mantenere legami sia forti che deboli. Al fine di analizzare il ruolo giocato dalle relazioni telematiche nella creazione e mantenimento di BR e di CS bonding CS bridging e CS affermato, si intende condurre una ricerca qualitativa, attraverso la conduzione di focus group disomogenei (maschi e femmine) interessando heavy users campani di SNS appartenenti alla cosiddetta Generazione Z (1992/2004), ulteriormente segmentata: 2 focus con ragazzi di 11-13 anni (late genZ frequentanti la prima media); 2 focus con ragazzi di 13-14 anni (terza media); 2 focus con ragazzi di 14/16 anni (Middle genZ, frequentanti la seconda classe della scuola superiore) e 2 focus con giovani di 20/21 anni (universitari al secondo anno). La griglia di conduzione dei focus verrà strutturata in argomenti di discussione a cui corrispondano macroaree tematiche ispirate ad indicatori atti a valutare la presenza on line dei diversi tipi di CS e di Beni relazionali. L'aspetto innovativo della ricerca consiste nell'uso del paradigma della sociologia relazionale di Pier Paolo Donati applicata alle relazioni praticate in Rete.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | SALZANO Diana | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.450,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Proroga | 6 novembre 2017 | |
Gruppo di Ricerca | SALZANO Diana (Coordinatore Progetto) CAPOLUPO Renée (Ricercatore) IANNONE Rocco (Ricercatore) NAPOLI Antonella (Ricercatore) |