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AGENZIE DI RATING E DIRITTO PENALE: TRA ESIGENZE DI TUTELA E VUOTI LEGISLATIVI

Il declassamento dell’Italia operato dalle agenzie di rating nel 2006 ha avuto un effetto immediato sui mercati, comportando un meccanico aumento dei tassi di rendimento dei titoli obbligazionari da emettere e una diminuzione dei valori e dei prezzi dei titoli già in circolazione. In sostanza per riacquistare la fiducia degli investitori è stato necessario affrontare pagamenti di interessi più alti. Com’è stato evidenziato, l’Adusbef – associazione dei consumatori – ha calcolato che il declassamento dell’Italia si è tradotto in un aggravio di 3,3 miliardi di euro di interessi da pagare sul debito. In un’altra occasione di declassamento dell’Italia, di alcuni altri Paesi dell’Eurozona e dello stesso Fondo Europeo Salva Stati, da parte di un’agenzia (Standar & Poor’s) si è assistito all’intervento del Presidente della Banca Centrale Europea il quale ha sostenuto che bisognerebbe “imparare a vivere senza le agenzie di rating o quantomeno imparare a fare meno affidamento sui loro giudizi”. Il Commissario europeo agli affari economici e monetari ha apertamente accusato le agenzie di rating di non essere arbitri oggettivi o istituti di ricerca imparziali, perché: “hanno i loro propri interessi e agiscono secondo i termini del capitalismo finanziario americano”, e il presidente della Consob ha aggiunto che “i giudizi sono incoerenti, per giunta amplificati dal sospetto di manipolazione”. La ricerca intende dimostrare l’esigenza di nuovi strumenti di contrasto, per evitare manovre di abuso del mercato finalizzate all’arricchimento ‘dei pochi in danni dei tanti’. Si tratta di rinvenire mezzi di contrasto da parte dell’ordinamento – e nel caso di specie del sistema penale – da attivare per accordare una tutela a tutti coloro che, dal piccolo investitore al Governo di un Paese, vengono coinvolti in illecite manovre speculative.La questioni assume contorni più definiti solo se l’analisi coinvolge il potere economico di cui le agenzie di rating, a ben vedere, altro non sono che uno dei modi utilizzati per pilotare il mercato secondo i propri fini. L’attuale sistema, poi, da mercato globalizzato ha dotato i gruppi economici di una tale forza da piegare i singoli Governi ai propri desiderata.Va emergendo in tal modo la vera questione relativa al dato per cui il diritto, e per quel che ci riguarda il diritto penale, deve fare i conti con meccanismi prima sconosciuti che rischiano di mettere a dura prova le classiche categorie del reato. Fatto tipico, antigiuridicità, colpevolezza, sembrano inidonee a fronteggiare le esigenze sottese ad eventi sfuggenti o macroeventi connessi alla realtà della postmodernità. Ma ciononostante la ricerca vuol farsi carico di dimostrare la percorribilità di strumenti di contrasto connotati da effettività, senza stravolgimenti del sistema delle garanzie della persona.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.438,60 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Proroga6 novembre 2017
Gruppo di RicercaLO MONTE Elio (Coordinatore Progetto)
IOVINO Felice Pier Carlo (Ricercatore)
SCHIAFFO Francesco (Ricercatore)
SESSA Antonino (Ricercatore)