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MAPPE DELL'IMMAGINARIO: LA GEOGRAFIA LETTERARIA

Mappe dell’immaginario: la geografia letterariaIl progetto è al secondo anno. Una prima fase del progetto vede la responsabile E. Rao impegnata, insieme con C. Mancini, nel comitato scientifico di un convegno internazionale: “Space & Place. Itinerari culturali sulla “topografia degli spazi” e “la geografia dei luoghi”. Cultural Itineraries on “Topographies of Spaces” and “Geographies of Places” (Università della Calabria, maggio 2015).Space e Place sono nozioni intercollegate che definiscono la modalità con cui l’essere umano immagina, percepisce e vive la dimensione spaziale. In ambito scientifico e filosofico, il concetto di spazio è legato alla dimensione dell’indefinito, dell’illimitato, di ciò che è vasto e non circoscritto. Lo spazio diventa luogo quando è segmentato, ripartito, quando designa una porzione ben specifica di terra, fisicamente o teoricamente delimitata. Il geografo Yi-Fu Tuan attribuisce ai luoghi caratteristiche di sicurezza e stabilità. Uno spazio fisico acquisisce concretezza con l’attribuzione di un nome, “the act of naming” (Tuan). Di conseguenza uno spazio diventa un luogo definito, un territorio, e questo implica il concetto di proprietà. Nell’ambito cartografico, l’atto di mappare lo spazio non si limita a coinvolgere la disposizione e le caratteristiche geofisiche di un territorio, ma include anche fattori connessi alle motivazioni e alle percezioni del cartografo, nonché le ideologie che lo guidano e quelle che caratterizzano il Paese e l’epoca nel quale vive o è vissuto. Perciò, la nozione di spazio si collega a quella di identità, di appartenenza, di subordinazione, di controllo, di esclusione ed inclusione. Il progetto sarà incentrato nella parte finale sulla nozione di geocritica e sull’analisi di alcuni testi. In Geocriticism. Real and Fictional Spaces (2011), Bertrand Westphal, utilizzando la terminologia del geografo Edward Soja, parla di uno “spatial turn”, di una “svolta spaziale” della letteratura, che collega la scrittura a discipline che non venivano normalmente ad essa connesse, come la geografia, l’urbanistica e l’architettura. Westphal rileva che nel testo creativo la dimensione del luogo sorge da una combinazione tra realtà e finzione. In questa ottica, la presenza di una carta geografica o di altri elementi geofisici consentono di esplorare la fitta rete di rapporti dell’impianto narrativo.In questo secondo anno sarà completata la raccolta di saggi critici sul premio Nobel per la letteratura Alice Munro, i cui contributi (di autori italiani e stranieri) sono incentrati sulla rappresentazione spaziale nelle opere della scrittrice canadese. La raccolta, intitolata Mapping Here, There and Elsewhere: Place and Space in Alice Munro’s Fiction, è curata da E. Rao e Christine Lorre (Università di Parigi III). Al volume contribuiscono, tra gli altri, G. Botta con il saggio “Spatial Perspectives in Alice Munro’s ‘Passion’” e E. Rao con il saggio “Spaces of Abjection”. R. De Leo lavorerà a un articolo “‘The Place One Had Been Years Ago’: Memories of Space in Michael Ondaatje’s Running in the Family”. R. Masone realizzerà un articolo “Language appropriation and cultural elements: the limits of translation in Rushdie's The Moor's Last Sigh, Rao's Kanthapura and Mukherjee's The Middleman And Other Stories”. Rao e’ stata invitata a contribuire alla rivista Commonwealth Essays– Special Issue on Alice Munro ed ha proposto un articolo dal titolo “"Home" and the Narrative of an Impossible Nostos”. M. R. De Bueriis contribuirà alla ricerca con l’articolo “Spazio interiore e impegno sociale nelle scrittrici americane degli anni ‘30”.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.600,00 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaRAO Eleonora (Coordinatore Progetto)
PELIZZARI Maria Rosaria (Ricercatore)