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PER UNA POETICA DELLA SCRITTURA MEMORIALISTICA

Proponendosi di ricostruire un panorama della cultura russa fine XIX - inizio XX secolo attraverso differenti documenti del ricordo (autobiografie, biografie, racconti storico-autobiografici, memorie, e soprattutto diari), la ricerca s'incentrerà all'inizio su un'ampia ricognizione del campo d'indagine e il recupero anche di testi inediti. L'attenzione ai generi 'autobiografici' si origina in Russia all'inizio del Novecento nell'originale corpus narrativo autobiografico dei critici formalisti (Viktor Sklovskij, Jurij Tynjanov, Boris Ejchenbaum), che per primi fecero seguire alle loro riflessioni sul genere letterario la stesura di vere e proprie opere biografiche e/o autobiografiche.Nelle linea critica da loro elaborata, la ricerca analizzerà in particolare la forma diaristica: il diario è un testo centrato sull'io narrante che parla di sé, si osserva, si commenta; è un testo, in cui in un vivido gioco interattivo il ricordo individuale ora coincide, ora si scontra con la memoria collettiva. Come notava Mircea Eliade, l'autore di un diario scrive per "salvare il tempo, per salvare, attraverso annotazioni brevi o lunghe, momenti effimeri". Considerata spesso un'attività spontanea, una manifestazione dell'esigenza di scrivere, un discorso svincolato dai generi letterari, la composizione diaristica ha assunto nel tempo un proprio statuto narrativo, che si intende qui indagare.Dopo un'ampia ricognizione del campo d'indagine la ricerca si concentrerà sulla sistematizzazione e sull'analisi dei materiali rinvenuti, seguendo tre direttive: 1. l'evolversi del canone diaristico dall'Ottocento al Novecento; 2. il diffondersi ed affermarsi di una forma di cui si cercherà di definire la poetica; 3. la ricostruzione di un tessuto culturale russo attraverso "piccole" vicende individuali e innumerevoli trascurate "microstorie".