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TEORIA E STORIA PER UNA "NUOVA" GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Preliminare è una ricostruzione storico-concettuale della giustizia amministrativa, in particolare, della sua ‘specialità’. Essa, infatti, in origine non è altro che il riflesso speculare della specialità del diritto che è chiamato principalmente ad applicare – il diritto amministrativo – ed è in questa specialità – posta in delicato equilibrio fra autorità e libertà – che si colloca la sua legittimazione. Ed invero, da un lato la ratio essendi del giudice amministrativo, al pari del giudice ordinario, sta nella sua subordinazione alla legge; dall’altro lato, però, tale legittimazione promana anche dal soggetto che il giudice amministrativo è tenuto a considerare: la pubblica amministrazione. Quest’ultima ha bisogno di un ‘proprio’ giudice perché non ha un ruolo meramente esecutivo della legislazione, ma, ponendosi quale autentica rappresentate della statualità, non può essere parte processuale come qualsiasi altro soggetto capace di stare in giudizio e, quindi, richiede una considerazione a sé degli interessi di cui si fa portatrice.Ora, quest’assetto in tanto conserva una valenza descrittiva e non solo puramente normativa, in quanto legge e pubblica amministrazione mantengano sostanzialmente intatte le caratteristiche che permettono al giudice amministrativo di assumere quest’ambivalente posizione. E tuttavia oggi, la legge, nella migliore delle ipotesi, è divenuta un manifesto, ove vengono enunciati vagamente fini e principi da perseguire senza, però, indicare i mezzi per raggiungerli; oppure è la legge stessa che direttamente scende a questo livello, perde i propri caratteri di generalità ed astrattezza e si fa misura sostanzialmente amministrativa. Per quanto concerne, invece, la pubblica amministrazione, con l’inarrestabile cammino della democrazia non è stato più possibile preservare la propria autoreferenzialità politico-costituzionale ed essa, per quanto ancora importante per il governo della società, è stata subordinata al circuito di produzione dell'indirizzo politico, con il compito - difficile e quanto mai precario - di trasmettere l''energia politica' proveniente dall'alto ovvero dai partiti al governo. Dinanzi a trasformazioni del genere è difficile, allora, continuare a sostenere che la subordinazione alla legge sia in grado di soddisfare il fabbisogno di legittimazione del giudice amministrativo – ma anche di quello comune. Il rischio maggiore che si profila per il futuro della giustizia amministrativa consiste, allora, nello smarrire l’ancoraggio con i diritti fondamentali che ha da sempre rappresentato la vocazione intrinseca di un controllo giurisdizionale sulle pubbliche amministrazioni, sia in età liberale – quando breve era il catalogo dei diritti e portava con sé lo stigma di una società elitaria – che nei regimi democratici novecenteschi – quando quel catalogo si è notevolmente arricchito, allargando la platea dei soggetti legittimati non più solo a difendersi, ma anche a pretendere qualcosa dalla pubblica amministrazionePertanto, se è questo il solco all’interno del quale continuare a porsi, se è nel rispetto di questa vocazione che si colloca la garanzia di democraticità di una giurisdizione – di qualsiasi giurisdizione –, non ci si può limitare a sostenere che essa debba giudicare non più secundum legem, bensì secundum constitutionem. Detto altrimenti, la legittimazione del giudice amministrativo, se non può essere più giurisdizionale – per come essa è stata intesa finora – né tantomeno amministrativa, deve essere costituzionale sotto il profilo non solo funzionale, ma anche organizzativo: è nella Costituzione che il giudice amministrativo deve trovare i criteri per giudicare dell’azione amministrativa, ma al tempo stesso è nella medesima Costituzione che esso deve trovare quell’assetto capace di esercitare questa delicata funzione con rinnovata legittimità.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.370,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaBISOGNI Giovanni (Coordinatore Progetto)
CAVALIERE Anna (Ricercatore)
GIORDANO Valeria (Ricercatore)
MANCUSO Francesco (Ricercatore)
PIETROPAOLI Stefano (Ricercatore)
PRETEROSSI Geminello (Ricercatore)
TUCCI Antonio (Ricercatore)