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ASSISTENZA GIUDIZIARIA INTERSTATUALE SU BASE ROGATORIALE E PROSPETTIVE DELLA COOPERAZIONE PENALE EUROPEA NEL SETTORE PROBATORIO

Nell’ambito dei rapporti internazionali interstatuali, è ben possibile che uno Stato si impegni – in base a convenzioni previamente stipulate o per ragioni di mera cortesia – a prestare aiuto per l’esercizio di attività giudiziarie cui sia interessato un altro Stato, assicurando l’opera della propria forza pubblica o delle proprie istituzioni giudiziarie e ponendola al servizio dello Stato richiedente. Tradizionalmente, la richiesta di assistenza giudiziaria per il compimento, al di là dei confini nazionali, di attività probatoria od altra attività comunque collegata ad esigenze di un procedimento in corso (ad. es., la notificazione di atti giudiziari) è definita “rogatoria internazionale”, istituto che rinviene la sua ragion d’essere nel fatto che ciascuno Stato, nell’esercizio della rispettiva sovranità, è limitato dai propri confini territoriali, travalicati i quali difetta di giurisdizione. Ma, la collaborazione interstatuale in campo giudiziario penale può avere – ed ha – anche modalità di estrinsecazione diverse ed ulteriori rispetto all’assistenza di tipo rogatoriale. Ben può accadere, infatti, che uno Stato tolleri che, sul suo territorio, organi di un altro Stato compiano direttamente tutti o alcuni degli atti istruttori che sono normalmente esperibili con rogatoria internazionale od offra sua sponte ad un altro Stato, che si presuma interessato, dati conoscitivi relativi a fatti di rilevanza penale, frutto di una propria specifica indagine penale o di cui abbia comunque la disponibilità. Può darsi, altresì, che la collaborazione venga prestata nell’ambito di strutture ed organismi di coordinamento investigativo e/o giudiziario – più o meno verticalizzati – creati a livello interstatuale. La presente ricerca mira, appunto, a cogliere gli esatti confini dell’area dell’assistenza giudiziaria su base rogatoriale, oltre i quali si invadono altri campi, coperti da prassi e strumenti di collaborazione transfrontaliera di tipo diverso. A tal fine, si procederà, innanzitutto, ad esaminare la disciplina normativa delle rogatorie, così come delineata dal diritto internazionale, prima ancora che dal nostro codice di rito. Il diritto internazionale, infatti, ha un ruolo di primo piano nella disciplina dell’istituto de quo, come confermato dall’art. 696 c.p.p., secondo cui i rapporti con autorità straniere in materia penale sono regolati dalla normativa internazionale e, solo se questa manchi, dalle norme di fonte interna. Per quanto riguarda il diritto internazionale, costituirà oggetto di specifico approfondimento soprattutto la normativa espressa nella Conv. europea di assistenza giudiziaria in materia penale (sottoscritta a Strasburgo il 20-4-1959, nell’ambito del Cons. d’Europa), nella Conv. di applicazione dell’Accordo di Schengen (sottoscritta a Schengen il 19-6-1990), nonché nella Conv. relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri UE (firmata a Bruxelles il 29-5-2000). Per quanto concerne il diritto interno, ci si soffermerà sugli artt. 723-729 c.p.p. Esaminati l’oggetto, la fisionomia ed i principali problemi applicativi della procedura rogatoriale, l’indagine si sposterà sulle altre forme di collaborazione giudiziaria (o di polizia) operanti nel contesto europeo ed internazionale. In particolare l’equipe di ricerca cercherà di approfondire le problematiche cui danno luogo i seguenti istituti: 1) le c.d. “trasferte giudiziarie” in territorio straniero per il compimento di attività probatoria; 2) le forme strutturate di cooperazione giudiziaria e di polizia operative in ambito UE; 3) la trasmissione spontanea di informazioni per fini di prevenzione o repressione del crimine. Infine, l’equipe di ricerca si soffermerà sulle prospettive della cooperazione penale europea nel settore probatorio, in particolare esaminando la disciplina del c.d. “ordine europeo di indagine”, di cui alla dir. UE 3-4-2014, n. 41 (che dovrà essere recipita dagli Stati membri entro il 22-5-2017).

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo790,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga27 Luglio 2018
Gruppo di RicercaDARAIO Girolamo (Coordinatore Progetto)
KALB Luigi (Ricercatore)
NORMANDO Rosalba (Ricercatore)
ORIOLO Anna (Ricercatore)