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IL PROBLEMA DELLA DEVIANZA NELLERA DELLA GLOBALIZZAZIONE: IL RUOLO DEL DIRITTO PENALE
La ricerca si propone di dimostrare come, ipertrofia normativa e inasprimento sanzionatorio, affondino le proprie radici in una stagione in cui a prevalere è stata, essenzialmente, l’emotività e, quindi, l’irrazionalità, della risposta verso fenomeni che allarmavano la coscienza collettiva: si pensi come un fondamentale contributo alle politiche di rigore venga dato dal paradigma struttura economica/sovrastruttura punitiva. L’espansione del sistema punitivo svolge il non secondario compito di dislocazione, nei tempi di crisi, del problema economico, e finisce per favorire la costruzione di un immaginario sociale punitivo che si concentra sul ‘diverso’, considerato sempre più come ‘nemico’. In sostanza, un potere incapace di fronteggiare i processi evolutivi e i mutamenti sociali, soprattutto nei frangenti di regressione della produzione, con soluzioni di tipo non meramente penalistico, raggiunge a mezzo di sbrigative risposte repressive forme di beneplacito nella costruzione di politiche criminali principalmente di natura simbolico-espressivo, spesso orientate verso forme di diritto penale d’autore, seppur mascherate dentro agli schemi del diritto penale del fatto. La politica criminale della globalizzazione non mira, dunque, a prevenire il crimine e a riabilitare colui che delinque, ma, più semplicisticamente, ad isolare alcune categorie di soggetti (stimate) pericolose a priori. In un tale contesto il carcere assurge a mero luogo di stoccaggio degli indesiderabili. Al ritrarsi del welfare, lo Stato risponde con la criminalizzazione della miseria; allo smantellamento dello stato sociale e assistenziale e, dunque all’atrofia deliberata dello stesso corrisponde l’ipertrofia dello stato penale. La ricerca intende dimostrare come l’attuale funzionamento dell’economia sia la risultante dell’assenza di regolamentazione giuridica. All’anarchismo giuridico il mondo finanziario globalizzato risponde fagocitando i singoli Governi. Eppure, è statoil mercato non è una nozione puramente economica ma il risultato di regole giuridiche; esso, in quanto locus artificialis e non locus naturalis; ordine costruito, e non ordine trovato nell’originaria natura degli uomini non è assenza di norme, ma serietà e rigore di norme. La Costituzione repubblicana ha al proprio interno tutta una serie di disposizioni che attengono sia al corretto funzionamento del sistema economico, sia all’atteggiarsi dell’intervento penalistico: la Carta fondamentale, cioè, stabilisce precisi ‘obblighi’ a cui lo Stato non può sottrarsi. Oneri di non diverso tenore si rinvengono anche nelle Carte sovranazionali. In una prospettiva di razionalizzazione dell’intervento statuale, appare chiara la necessità di un ritorno ai principi costituzionali; questi ultimi non sono una pruderie da intellettuali, ma rappresentano i cardini dello Stato di diritto. L’intervento, del legislatore, deve, allora, essere indirizzato alla (ri)affermazione delle indicazioni costituzionali in materia economica. La regolamentazione del mercato e, più in generale, il tipo di impostazione economica altro non è (o dovrebbe essere) che il logico corollario dell’impianto costituzionale finalizzato alla crescita della persona umana. Ai fini dell’esatta cognizione del ruolo dell’intervento penale, rilevanza fondamentale assume il fatto che nella gerarchia dei valori costituzionali, la persona occupa una posizione di preminenza rispetto all’economia: questa deve avere la funzione di attuare le condizioni perché la persona umana possa avere la sua concreta ed effettiva realizzazione. In conclusione, la ricerca intende dimostrare che l’intervento penale si giustifica su fatti di reato connotati da dannosità sociale e non su modi di vita e, quindi, su forme di (presunta) pericolosità sociale.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | LO MONTE Elio | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.470,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | LO MONTE Elio (Coordinatore Progetto) IOVINO Felice Pier Carlo (Ricercatore) SCHIAFFO Francesco (Ricercatore) SESSA Antonino (Ricercatore) |