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DATA RETENTION E DIRITTO ALL¿OBLIO, TRA TUTELA DEI CONSUMATORI, REGOLAZIONE DEL MERCATO E DIRITTO VIVENTE.
La ricerca nella prima fase analizzerà la base etico-giuridica nonché gli interessi economico-politici su cui si fonda la gestione delle informazioni nel web. Già dalle prime osservazioni, la dicotomia è tra la cultura giuridica statunitense e quella europea con riguardo alle rispettive connotazioni del diritto alla privacy. Infatti, seppure entrambe le culture abbiano a fondamento dell’idea di privacy la tutela della dignità umana connessa alla propria rappresentazione sociale e la salvaguardia della sfera privata da intrusioni pubbliche, è diverso il rilievo di taluni aspetti della nozione, talché, nella specie, l’assoluta preminenza della freedom of speech sembra precludere ogni spazio per il diritto all’oblio, il cui esercizio per Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, risulta profondamente immorale perché anche la storia è un diritto umano e, per altri, uno dei diritti più importanti e universali è quello di cercare, ricevere e trasmettere informazioni. Le due culture giuridiche sembrano differire anche rispetto alla considerazione del rischio derivante dall’innovazione tecnologica: alla permissionless innovation si contrappone infatti, nel diritto europeo, la law of fear, così come viene definito dai detrattori il principio di precauzione. Anche la libertà d’iniziativa economica acquista preminenza, rispetto alla privacy, negli U.S.A., ove le principali imprese determinano in modo conforme ai propri interessi e valori la regolazione di Internet. Nella seconda fase la ricerca valuterà le prospettive di un effettivo ravvicinamento delle politiche che ispirano le culture giuridiche delle due sponde dell’Atlantico, anche in considerazione che, all’indomani delle rivelazioni dell’ex consulente N.S.A. Edward Snowden, la richiesta rivolta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite all’Alto commissario per i diritti umani di predisporre una relazione sul diritto alla privacy nell’era digitale ha influenzato anche il dibattito tra Unione Europea, imprese di Internet e governo U.S.A, i cui riflessi hanno inciso altresì sulla Proposta per il richiamato Regolamento Generale sulla Protezione dei dati personali. Talché, il Parlamento europeo ha modificato il testo predisposto dalla Commissione, sostituendo il riferimento a un «right to be forgotten» col tradizionale diritto alla cancellazione di dati, fruibile peraltro solo in presenza della decisione di una «court or regulatory authority». La decisione della Corte di Giustizia sul caso Google-Spain, ‘estremistica’ per il general legal counsel di Google, Peter Fleischer ha interrotto questo apparente avvicinamento. La soluzione, in prospettiva, è nel riuscire a coordinare la complessa eterogenea e - sostanzialmente - inadeguata disciplina che scaturisce dal diritto europeo e dalla giurisprudenza della Corte con la realtà in atto nei Paesi extraeuropei, in ragione della dimensione economica sempre crescente delle società che gestiscono i search engines, Google su tutte. Peraltro, in un’ottica di crescente semplificazione, nelle più grandi aziende si discorre già di privacy impact assessment e di privacy by design, al fine di una tutela della privacy anticipata, più incisiva e autoresponsabile. Il sistema giuridico della protezione dei dati personali a livello nazionale e comunitario sembra dunque destinato ad essere rivoluzionato e rischiano di divenire obsoleti, per la gran parte delle disposizioni ora vigenti, gli attuali Codici e le normative di settore. Nel mercato planetario e pluridimensionale dell’informazione in rete sarà d’obbligo rinvenire nuove metodologie, nuove formule di mediazione e di confronto incentrate sul valore-uomo, più idonee per nuovi paradigmi: un nuovo linguaggio tout court, per il Diritto di Internet, un diritto interstiziale ed interspaziale, che, costantemente aggiornato, si inveri in una dimensione umana del diritto vivente.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | PARISI Annamaria Giulia | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.068,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | PARISI Annamaria Giulia (Coordinatore Progetto) APICELLA Domenico (Ricercatore) RICCIO Giovanni Maria (Ricercatore) |