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CAPITALIZATION OF INTANGIBLE ASSETS AND PREDICTABILITY OF FIRM FAILURE: EMPIRICAL EVIDENCE FROM ITALIAN NON-LISTED FIRMS

La ricerca si sviluppa mediante due fasi.La prima fase consiste nell'analizzare i contributi della letteratura esistenti sul tema. In particolare, si analizzerà la letteratura che pone in correlazione lo stato di fallimento o di difficoltà finanziaria delle imprese con le politiche di earnings management attuate mediante capitalizzazione volontarie di spese pluriennali.La seconda fase della ricerca consiste nell'estrarre due campioni bilanciati di imprese italiane non quotate. Il primo è costituito da imprese fallite o per le quali la banca dati AIDA segnala uno stato di default al 31.12.2013 (i dati del 2014, al momento, non sono ancora disponibili). Il secondo campione bilanciato e di controllo, è rappresentato da imprese sane al 31.12.2013.Le imprese sono analizzate nel periodo 2006-2013, mediante la strutturazione di due panel dati bilanciati. Successivamente, per tutte le imprese incluse nel panel si calcoleranno i discretionary accruals (DACC) mediante l'utilizzo del modello di Jones (1991) modificato. Infine, si strutturano due modelli di regressione logistica binaria con i quali si analizzano gli effetti (con tecnica di regressione per panel dati) di alcune variabili indipendenti e un indicatore dicotomico (FFD) - la variabile dipendente - che esprime lo stato di salute dell'impresa (1= impresa fallita o in difficoltà finanziaria; 0 impresa sana). Le variabili indipendenti o esplicative del fenomeno sono: la capitalizzazione degli intagibles discrezionali (quelli per i quali l'OIC 24 ammette la capitalizzazione a discrezione dei preparers), i discretionary accruals, l'indebitamento delle imprese, il cash flow from operations, la redditività (espressa dal ROA), l'anzianità delle imprese del campione e la dimensione (espressa dal logaritmo naturale del totale dell'attivo). In aggiunta a queste variabili, si inseriscono tre variabili di governance: un indicatore dummy dello status family/non-family firm; un indicatore che esprime il grado di indipendenza(non-indipendenza del board of directors; un indicatore che esprime se l'impresa è revisionata dal collegio sindacale o da un revisore esterno. Il secondo modello di regressione si differenzia dal primo solo per la variabile relativa alla capitalizzazione degli intangibles. Nel primo modello figurano solo gli intangibili capitalizzati volontariamente. Nel secondo modello, invece, figura il totale di tutti gli intangibili. L'inserimento di variabili indipendenti ulteriori rispetto agli intangibili capitalizzati si rende necessario al fine di escludere, sotto il profilo econometrico, che lo stato di default dell'impresa sia spiegato da altri fattori e non (solo) dalla capitalizzazione degli intangibles.

StrutturaDipartimento di Scienze Aziendali - Management & Innovation Systems/DISA-MIS
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.373,15 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga28 Luglio 2018
Gruppo di RicercaMATONTI Gaetano (Coordinatore Progetto)
IULIANO Giuseppe (Ricercatore)
TOMMASETTI Aurelio (Ricercatore)