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LA MORFOLOGIA FLESSIVA DEI VERBI NEI CORPORA LINGUISTICI, NEL LESSICO MENTALE E NEL CERVELLO
La ricerca sarà articolata in 3 fasi. La fase 1 sarà dedicata ad analisi linguistiche qualitative e quantitative su un corpus lemmatizzato ampio e rappresentativo dell’italiano scritto (CoLFIS, Bertinetto et al., 2005). Sarà allestito un database lessicale in cui i verbi italiani saranno codificati in base alla frequenza d’uso nella lingua scritta e alle principali caratteristiche morfologiche delle tre Coniugazioni (appartenenza ad un pattern morfo-fonologico ricorrente nella lingua, regolarità o irregolarità del paradigma). Tale codifica consentirà di calcolare la numerosità dei verbi regolari e irregolari e la frequenza cumulativa dei pattern flessivi regolari e irregolari nelle tre Coniugazioni dell’italiano. I dati distribuzionali type-based e token-based raccolti permetteranno di: 1) costruire liste di verbi bilanciati per tutte le variabili rilevanti per l’accesso lessicale che possano essere impiegati come stimoli sperimentali per le fasi successive della ricerca: 2) formulare ipotesi specifiche sul processing lessicale dei verbi basate sulla prevalenza nella lingua delle caratteristiche morfologiche delle Coniugazioni.La fase 2 sarà dedicata esperimenti comportamentali di psicolinguistica e prenderà in esame due ipotesi teoriche. La prima riguarda la possibilità che l'informazione sulla classe flessiva intervenga nella produzione di parole e sia rappresentata nel lessico. Questa ipotesi sarà testata manipolando la congruenza di Coniugazione tra verbi-target e verbi-distrattore nel paradigma di interferenza figura-parola, un compito sperimentale che consiste nel chiedere ai partecipanti di denominare figure presentate contestualmente a parole-distrattore in forma scritta. L’aspettativa è che, se la classe flessiva è attivata nella fase di encoding morfo-fonologico della produzione, saranno riscontrate differenze significative nelle latenze e nell’accuratezza delle risposte tra le condizioni di congruenza e non congruenza di Coniugazione tra target e distrattori.La seconda ipotesi è che l’accesso lessicale dei verbi dipenda dalle proprietà morfologiche delle Coniugazioni di appartenenza piuttosto che dalla regolarità o irregolarità della singola forma. Saranno realizzati esperimenti di riconoscimento e produzione (decisione lessicale e word naming con priming, on line inflection) in cui saranno manipolate le principali variabili psicolinguistiche relative ai verbi regolari e irregolari delle tre Coniugazioni: regolarità della forma e del paradigma, frequenza della forma e della radice, frequenza relativa della forma rispetto alla famiglia morfologica, numerosità e frequenza cumulative della Coniugazione di appartenenza, tratto di finitezza (finiti v. non finiti) e persona (1a singolare vs. 3a singolare). La fase 3 sarà dedicata all’integrazione dei risultati comportamentali della Fase 2 con dati provenienti dall’impiego di tecniche di brain imaging. Saranno condotti degli esperimenti in collaborazione con il dipartimento di Medicina e Chirurgia della nostra Università in cui saranno usati gli stessi stimoli impiegati negli esperimenti previsti in Fase 2 (liste di verbi delle 3 Coniugazioni bilanciate per le variabili psicolinguistiche rilevanti per la ricerca) e in cui le tecniche comportamentali di indagine psicolinguistica saranno adattate per la conduzione di esperimenti in fMRI. L’uso di questa tecnica permette di svelare analogie e differenze tra attività corticali associate a caratteristiche specifiche del compito svolto. La logica sottostante è basata sull’assunzione che l’attivazione di determinate regioni della corteccia cerebrale durante l’esecuzione di un compito cognitivo e l’analisi delle differenze in base alla qualità degli stimoli presentati riflette l’esistenza di meccanismi specifici relativi al processo oggetto di studio. I risultati provenienti da questa fase della ricerca consentiranno di testare le predizioni delle ipotesi teoriche alla base della ricerca anche sul piano anatomo-fisiologico.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | DE MARTINO Maria | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.668,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 28 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | DE MARTINO Maria (Coordinatore Progetto) LAUDANNA Alessandro (Ricercatore) MANCUSO AZZURRA (Ricercatore) |