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LO SCENARIO DELLE NUOVE MIGRAZIONI IN ITALIA

Alla fine anni Novanta i movimenti migratori sembravano spenti e si dava per consunta qualsiasi politica meridionalista. Infatti negli ultimi decenni, mentre si aggravava la condizione economica e sociale del Mezzogiorno d'Italia, veniva contemporaneamente meno l'impegno delle classi dirigenti, nazionali e locali, ad affrontare in tutta la sua valenza strategica la questione meridionale.Nei fatti il Sud Italia poteva essere associato ai territori europei in cui si manifestavano le contraddizioni proprie della disoccupazione mediterranea:di lunga durata, giovanile e femminile (Pugliese). L'ILO nel 2009 presentava un quadro altamente drammatico della situazione occupazionale a livello mondiale, esplicitato inoltre dal raggiungimento dei record di indebitamento più alti sia da parte dei singoli Stati sia da parte dei singoli individui. La stessaILO sosteneva la necessità di creare nel mondo tra il 2009 e il 2015 almeno 300 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui almeno 15 milioni in Europa, allo scopo di bloccare l'emorragia iniziata negli anni Ottanta e per nulla ridimensionata dalle scelte dei governi europei che hanno privilegiato con la flessibilità la diffusione del precariato. Ne consegue che la questione meridionale italiana sia riemersa in primo piano e che debba essere riportata al nuovo contesto globale dei dualismi, in particolare quello che attraversa l'Unione Europea, e che non a caso colpisce oggi i Paesi della sponda sud, quali l'Italia, la Grecia, la Spagna e il Portogallo. Laquestione meridionale italiana non riguarda infatti solo gli storici ritardi dell'industrializzazione, ma anche il netto divario tra le due parti del paese in materia di introduzione di nuove tecnologie, nell'uso del computer, negli accessi ad internet, oltre che nell'utilizzazione delle conoscenze (come ad esempio le biotecnologie e le nanotecnologie).La ricerca intende collegarsi ad un recente studio (Ediesse:2013) dove Pugliese, Calvanese, Moffa fanno rilevare, che la prima ondata di giovani emigrati italiani istruiti si è diretta nei paesi europei di più facile accesso , quali la Gran Bretagna, la Germania, la Spagna, l'Olanda e i paesi del Nord Europa. Qui si vogliono approfondire i cambiamenti in atto, in pochi anni si è dilatato il campo delle destinazioni (Capacchione 2013), ed è possibile prevedere che esso crescerà di molto in seguito al balzo in avanti che da qualche decennio influenza positivamente le nuove economie legate all'industrializzazione e all'innovazione tecnologica che avrannobisogno di lavoratori ad un certo livello di qualificazione. Ad esempio sono da prendere in considerazione le nuove chance offerte dal Brasile e dai paesi dell'America latina dove esiste una forte stratificazione di emigrazione italiana (Bernardotti 2013), ma anche la capacità attrattiva delle nuove potenze dell'Asia, quali la Cina e l'India, dell'Africa (Angola, Ghana e Mozambico) (M.D'Urso) o dei paesi ancor giovani quali l'Australia, il Canada e gli Stati Uniti che da qualche decennio sono impegnati ad utilizzare le professionalità e le intelligenze dei nostri giovani per promuovere il proprio sviluppo.Per tale motivo la ricerca proposta: - ha individuato, attraverso un loro censimento, le azioni avviate in ambito politico per collegare emigrazione ed immigrazione;- ha analizzato le banche dati ufficiali su occupazione e emigrazione (base dati istat-eurostat AIRE);- ha condotto una specifica ricerca sui blog internet relativi alla emigrazione delle nuove generazioni;Per completare il quadro sarà condotta un'analisi di sfondo con interviste a testimoni privilegiati e saranno raccolte e selezionate le storie di vita dei giovani migranti, in particolare quelli che si muovono in direzione dei Paesi emergenti, rappresentativi dell'attuale situazione italiana.

StrutturaDipartimento di Studi Politici e Sociali/DISPS
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.213,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaMOFFA Grazia (Coordinatore Progetto)
MADDALONI Domenico (Ricercatore)