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IL TESTO E IL VIVENTE. SULLA METAFORA IN BIOLOGIA.

Il progetto si concentra sulla nozione di "programma", fondamentale per la biologia molecolare, per la quale genesi e struttura del vivente sono condizionate dal "programma genetico" e cioè dalla sequenza di acidi e basi che compongono la struttura del DNA. Dalla scoperta del DNA fino a tempi recentissimi, la biologia molecolare ha usato la nozione di "programma genetico" in chiave strettamente determinista. Il programma genetico di ogni individuo costituisce il corredo ereditario che struttura l'architettura del vivente indipendentemente dall'ambiente in cui l'individuo si trova a lottare per la sopravvivenza. In particolare, secondo questa concezione, il programma genetico non può subire modificazioni dirette causate dall'ambiente e la sua evoluzione dipenderebbe da fattori aleatori e contingenti, interni alla trascrizione del DNA da una generazione ad un'altra (errori di copia, ripetizione di caratteri...). Anche in questo caso, la biologia molecolare usa il concetto di "programma" in chiave metaforica e secondo un registro testuale: gramma, inscrizione, trascrizione, copia, errore...Nello sviluppo del progetto intendiamo mostrare in che modo proprio il ricorso alla metafora testuale quale chiave per determinare la nozione di "programma genetico" implica l'impossibilità di considerare il programma genetico quale struttura immutabile e impermeabile a qualsiasi influenza ambientale. Intendiamo mostrare che Jacques Derrida, nel seminario inedito "La vie, la mort" del quale ci occuperemo nella prima fase del progetto, si muove in questa prospettiva, elaborando negli anni settanta una prima decostruzione della nozione di "programma genetico" che impone di pensare la sua apertura all'influenza dell'ambiente. In una seconda fase, intendiamo verificare la congruenza di questa prospettiva derridiana con alcune recentissime ricerche di biologia epigenetica (lo studio dell'influenza dei fattori ambientali sul vivente) che stanno dimostrando l'insostenibilità della tesi della chiusura del programma genetico alle influenze dell'ambiente, in particolare attraverso lo studio della metilazione, descritta come un meccanismo di lettura e interpretazione del corredo genetico e cioè ancora una volta secondo un registro metaforico testuale (Cfr. R. C. Francis, Epi-Genetics. The Ultimate Mystery of Inheritance, New York 2011). In un'ultima fase intendiamo mostrare la congruenza di queste ricerche che stanno rivoluzionando non solo gli studi di biologia molecolare ma più in generale la teoria dell'evoluzione, con la nozione di "memoria epi-filogenetica" elaborata nel corso degli anni 90 dal filosofo francese, allievo di Derrida, Bernard Stiegler (Cfr. La Technique et le Temps, 1., Paris, 1994).

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.610,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaVITALE Francesco (Coordinatore Progetto)