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SCRITTURE CARTOGRAFICHE: LA DIMENSIONE SPAZIALE NELLA NARRATIVA INGLESE E ANGLOAMERICANA
Scritture cartografiche: la dimensione spaziale nella narrativa inglese e angloamericanaNegli ultimi decenni, il concetto di “spatiality” è diventato uno degli aspetti centrali nell’ambito degli studi letterari e culturali. Nel corso del XIX secolo, il discorso teorico era incentrato sulle dimensioni temporali, storiche e anche teologiche. Ma a partire dal secondo dopoguerra, lo spazio si ricolloca in una posizione dominante, scalzando la centralità del tempo. Questa svolta spaziale, o “spatial turn”, nata nel contesto filosofico francese, affonda le proprie radici nel postmodernismo e, dal punto di vista teorico, nel poststrutturalismo. Inoltre la nascita e il consolidamento delle tecnologie digitali, e in particolare del GIS (Geographic Information System), un sistema progettato per immagazzinare, elaborare, analizzare, gestire e rappresentare dati di tipo geografico, ha permesso di rafforzare la centralità della spazialità, proprio in virtù del fatto che la mappa non rappresenta più spazi indeterminati e sconfinati, ma immediatamente accessibili e fruibili. Il superamento di questi limiti ha previsto anche una compressione della dimensione temporale, e una fusione dei due concetti di spazio e tempo che risultano essere interconnessi e inscindibili, come teorizza Bertrand Westphal coniando il termine spaziotemporalità. Nel corso del primo anno della ricerca, in seguito al convegno internazionale in collaborazione con l'Università della Calabria, resp. C.B. Mancini: "Space & Place Cultural Itineraries on 'Topographies of Spaces' and 'Geographies of Places'” (Università della Calabria, 26-28 Maggio 2015), si perfezionerà il piano programmatico del gruppo di ricerca permanente Amazing Spaces. A partire dalla "géocritique" di Westphal, il gruppo approfondirà gli studi sulla dimensione spaziale nella narrativa e poesia inglese e angloamericana. Inoltre, si lavorerà all’organizzazione di una tavola rotonda, di cui E. Rao è convenor, alla “13th Conference of the European Society for the Study of English” ( 22-26 agosto 2016, Galway- Irlanda). Debora Sarnelli contribuirà con la traduzione di alcuni materiali critici che il gruppo riterrà fondanti per il dibattito alla tavola rotonda. Una parte del progetto sarà dedicata all'applicazione del GIS alla teoria critica, attraverso l'acquisto e l'utilizzo di un software (R. De Leo) (Euro 3500)In questo primo anno, sarà completato il numero speciale della rivista Literary Geographies "Mapping the Imagination: Literary Geography", curato da M. Bottalico e E. Rao, a cui contribuiscono Rao con l’articolo “Mapping the Transnational”, Mancini con l’articolo “Neural Spaces in J. G. Ballard’s Writing”, Botta con l’articolo “Running through the Map: Space and Place in Penelope Fitzgerald’s The Bookshop”, De Leo con l’articolo “Reinventing the Self in the Canadian Multicultural Space(s): Frederick Philip Grove’s Search for Identity”.Si prevede la pubblicazione della raccolta di saggi dedicata a Alice Munro e lo spazio, Mapping Here, There, and Elsewhere: Place and Space in Alice Munro's Fiction (Camden House, New York), curata da Rao and C. Lorre (Università di Parigi III), cui contribuiscono G. Botta con il saggio “Spatial Perspectives in Alice Munro’s ‘Passion’” e Rao con il saggio “Spaces of Abjection”.Inoltre si prevede la pubblicazione di una monografia di Botta intitolata Cartographical Flights: Mapping Strategies in Steven Heighton’s Novels, incentrata sulle rappresentazioni spaziali nei romanzi dell’autore canadese Steven Heighton.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | RAO Eleonora | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.600,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | RAO Eleonora (Coordinatore Progetto) |