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NEUROSCIENZE E NUOVA EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA: UNA RIVISITAZIONE CRITICA DEI PROBLEMI E DELLE PROSPETTIVE ETICHE PER L¿EDUCAZIONE NELL¿EPOCA CONTEMPORANEA

I recenti studi sul cervello umano e sulla neuroplasticità, soprattutto dall’infanzia all’adolescenza , sono di cruciale importanza ai fini di un ripensamento critico della teoria-prassi educativa e di una ristrutturazione dell’impianto epistemologico della stessa pedagogia. La qualità del processo educativo è indissolubilmente legata alla concomitante maturazione del cervello: l’utilizzo dei risultati degli studi neuroscientifici in ambito educativo costituisce una vera e propria rivoluzione pedagogica. Il senso dell’esistenza degli studi neuroscientifici riguardanti lo sviluppo del cervello umano si ritrova proprio nella sua applicazione pratica, e ciò è vero per il neuroscienziato e per il pedagogista. Il rapporto neuroscienze-pedagogia è al centro di migliaia di articoli accademici all’anno e di dibattiti e conferenze in tutto il mondo: sono nate organizzazioni, centri di ricerca e riviste ad esso esclusivamente dedicate. Tale interesse nasce dal fatto che il cervello è uno dei campi di ricerca più esaltanti: gli studi sul rapporto tra maturazione del cervello, ambiente, memoria, comportamento non può non essere appannaggio della ricerca pedagogica e della formazione degli educatori. La nostra ricerca si snoderà su più versanti: 1) esame degli studi sulla mappatura del cervello concernenti il pensiero ed il comportamento morale; 2) identificazione dei comportamenti in età evolutiva correlati al rischio di devianza nell’età adulta; 3) rapporto neuroplasticità-educazione come possibilità di superamento di disturbi antisociali legati ad interazioni negative tra cervello, funzione ed ambiente; 4) superamento dell’opposizione tra teleologia e deontologia nella fondazione dell’etica e dei giudizi morali; 5) progettazione di interventi educativi sollecitanti ad esercitare la percezione emotiva pratica in due direzioni: di quale scopo sia rilevante per una certa situazione ed di quale azione particolare il tipo o lo scopo virtuoso richede quella stessa situazione, adeguandola alle fasi di sviluppo dell’educando; 6) riflessioni sulla possibilità che l’educazione morale inizi prima dello sviluppo della ragione, proceda dall’azione all’emozione e da questa al ragionamento morale; correlazione tra disposizione affettiva e visione della situazione; 7) spiegazione del concetto di causalità esemplare esercitata quando l’educatore rende conto all’educando del modo in cui lui stesso conduce la propria vita, i cui atti sono superiori a quelli accessibili richiesti all’educando e che proprio per questo esercitano la funzione di modello, il cui esempio vissuto ha più forza d’attrazione sull’affettività; 8) esemplificazione di percorsi in cui l’educatore, mantenendosi in una dialettica tra universale e particolare aiuti l’educando a perseguire scopi identici concretizzati in esemplificazioni diverse ed a procedere per ragionamenti analogici che gli consentano di capire la sua propria situazione per trovarvi una risposta ; 9) tracciatura di una figura etica dell’educatore che superi il riduzionismo tipico delle etiche contemporanee, che riduce il problema morale ad una dialettica tra decisioni, norme e doveri e che ritrova il posto della decisione nella più complessa condotta umana nella quale operano congiuntamente ragione, volontà, passioni e che non elimina il dovere a favore di una spontaneità che sopprime le scelte, né riduce il dovere ai doveri di altruismo o di giustizia; tale figura etica riconosce che l’autore della condotta, quale appare nell’esperienza morale, è soggetto complesso e discorsivo d’una condotta polarizzata tra intenzioni e scelte e che non riduce la vita morale alla ricerca della perfezione individuale ed alla partecipazione alla vita sociale, ma addita nella vera felicità un bene nel quale le persone possono comunicare accrescendo le loro potenzialità ed arricchisce l’amicizia del prezioso contributo di una vita personale virtuosa e conforme all’interesse per il vero bene delle persone e della comunità.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.485,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga27 gennaio 2018
Gruppo di RicercaD'ALESSIO Chiara (Coordinatore Progetto)