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BANCHE, CAPITALE E PROFITTABILITÀ: UN'INDAGINE MULTI-COUNTRY

La ricerca mira a realizzare una approfondita analisi empirica della relazione tra capitale e profittabilità delle banche. Le riflessioni e le analisi teoriche dei vari studiosi non forniscono una unanime congettura su tale legame: mentre inizialmente la letteratura convergeva sul fatto che, per i motivi già visti, più capitale determina automaticamente minori livelli di ROE, alcuni studi più recenti hanno mostrato che per le banche capitale e profitti sono positivamente correlati (Holmstrom e Tirole, 1997; Allen et al., 2011; Mehran e Thakor, 2011).Negli ultimi venti anni si è allora tentato di indagare empiricamente questa relazione, e quindi di comprendere se e in quale modo incrementi del capitale delle banche determinassero cambiamenti nella loro performance. In essi, vi è una prevalenza di indicazioni verso un legame positivo tra capitale e profitto.Ai fini della presente ricerca, è opportuno innanzi tutto verificare il segno di tale relazione, se essa ha una persistenza nel tempo (utilizzando anche più di un lag per le variabili di interesse) ed altresì se il legame non opera anche in senso opposto (ovvero, se la profittabilità ha effetti sulle scelte di capitale). In questo senso, uno studio di Berger (1995) rileva una relazione positiva bidirezionale tra capitale e ROE, sebbene non vi sia in esso alcuna distinzione fra periodi di crisi e periodi più “tranquilli”, aspetto che invece intende essere di primo piano in questo progetto, specie dopo la grave crisi finanziaria del 2007.Per meglio testare la validità del legame capitale-profittabilità, nonché per valutare la sua robustezza, si ritiene opportuno considerare nell’analisi empirica, oltre alle variabili specifiche di banca (es. dimensione, modello di business, esposizione al rischio, liquidità), anche il ruolo dei fattori macroeconomici (es. reddito pro-capite, crescita del PIL, inflazione) e istituzionali (es. efficacia dei sistemi legali, libertà di impresa).Se la relazione tra capitale e profitti è positiva, e inoltre se il capitale è più costoso del debito, bisogna comprendere come sia possibile che le banche conseguano profitti maggiori pur in presenza di un maggior livello di equity (imposto tra l’altro dalle nuove norme di Basilea). Con riferimento a ciò, le possibili spiegazioni, che costituiranno oggetto di verifica econometrica, sono le seguenti:a) le banche sono disposte ad accettare un maggior grado di rischio sui prestiti erogati (al fine di ottenere maggiori ricavi da interessi), la qual cosa dovrebbe però avere implicazioni negative sulle sofferenze;b) le banche si orientano a ridurre la loro attività tradizionale (prestiti), poco remunerativa in caso di contemporanea ricerca di bassi livelli di rischio di credito, incrementando invece il ricorso al più redditizio business non tradizionale (es. concessione di crediti di firma, servizi vari di incasso e pagamento, negoziazione titoli e valute, gestioni patrimoniali, vendita di prodotti assicurativi);c) le banche cercano di migliorare la loro efficienza produttiva, con conseguente aumento del rapporto tra i ricavi e i costi derivanti dalle proprie varie attività.E’ chiaro che una tale indagine richiede anche la valutazione del grado di rischio degli istituti di credito al variare della loro capitalizzazione. In particolare, sarà oggetto di verifica la congettura secondo cui le banche più capitalizzate hanno anche un minor livello di rischio di default.Il campione su cui intende fondarsi la ricerca includerà un ampio numero di banche (quotate in Borsa, e quindi di dimensione medio-grande) appartenenti a Paesi dei cinque continenti, i cui dati, tratti dalla banca dati Bankscope, copriranno un arco temporale che va dal 2000 ad oggi (così da considerare anche l’impatto della crisi del 2007 sulla condotta degli istituti di credito). Saranno inoltre effettuate analisi riferite a sotto-campioni di banche (es. per dimensione, per periodi temporali, per continente, per classi di reddito del Paese).

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.418,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga28 Luglio 2018
Gruppo di RicercaCOCCORESE Paolo (Coordinatore Progetto)
AMBROSIO RACHELE (Ricercatore)
CARLUCCI Fabio (Ricercatore)
DESTEFANIS Sergio Pietro (Ricercatore)
SANTUCCI LAURA (Ricercatore)