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PIER LUIGI NERVI E LA QUESTIONE DELLA FORMA IN ARCHITETTURA
Il lavoro di ricerca si baserà su alcuni scritti selezionati, le pubblicazioni di Pier Luigi Nervi che affrontano esplicitamente la questione teorica dell’architettura. Tra questi i principali testi di partenza sono un capitolo all’interno del testo Scienza o arte del costruire?, il suo intervento al convegno La divina proporzione alla Triennale di Milano, e alcuni scritti pubblicati su Casabella-Continuità nella rubrica a lui affidata intitolata Critica delle strutture.Nel 1945 Nervi pubblica Scienza o arte del costruire? All’interno del testo c’è un intero paragrafo dal titolo L’architettura ve verso forme e caratteri immutabili? Le considerazioni di Nervi partono dal presupposto della dipendenza delle forme dell’architettura dalle nuove possibilità costruttive legate a materiali nuovi come l’acciaio e il calcestruzzo e all’evoluzione tecnica legata all’utilizzo di questi materiali. Secondo Nervi, attraverso certe progressioni tecnologiche l’architettura si avvia verso la definizione uno stile unico e immutabile, in quanto non dipendente da mode o da modelli storici che si ripetono nel tempo. Questa opinione non riguarda l’edilizia cittadina o l’urbanistica ma è prerogativa di costruzioni, legate al progresso, in cui è richiesta la grande dimensione.L’idea di Nervi è che, con il passare del tempo, il numero crescente di opere che si realizzeranno con la forma naturale, che dipende dalle leggi della statica, porterà all’affermarsi di un vero e proprio stile. Questa comunanza di caratteri e forme è dovuta proprio al fatto che queste strutture, causa la loro dimensione, devono inesorabilmente legarsi alla forma derivante dalla perfetta aderenza alle leggi statiche. Tale aderenza è legata sia a leggi fisiche ma anche alle tecniche costruttive da cui dipende la buona riuscita dell’opera e la sua economicità. Una struttura così pensata, essenziale nelle sue forme ed economica nella sua tecnica realizzativa e di uso necessario del materiale, sarà sicuramente, secondo Nervi, appagante anche da un punto di vista estetico.Nel 1951 si tiene alla Triennale di Milano un convegno sul tema de La divina proporzione. Ad animare la discussione sono studiosi e personalità del mondo artistico e architettonico provenienti da tutto il mondo. Non solo architetti ma anche artisti e storici dell’arte e della scienza. Il tema della proporzione è dibattuto in vari aspetti e declinazioni. Tra i relatori al convegno sulle proporzioni c’è anche Pier Luigi Nervi, unico ingegnere invitato. Il suo intervento viene considerato, alla stregua di quello di Le Corbusier, come un contributo proveniente dal mondo della professione, dunque dalla realtà dell’architettura costruita, per cui è guardato con molto interesse dagli altri relatori. L’intervento di Nervi porta il titolo Le proporzioni nella tecnica. In occasione del suo intervento al convegno della Triennale del ‘51, Nervi affina la sua teoria dell’immutabilità delle forme o soluzioni-tipo derivanti dalla perfetta aderenza alle leggi statiche e strettamente dipendenti dal massimo risultato ottenibile nello sfruttamento del materiale e della tecnica. Non c’è alcuna riflessione nel pensiero dell’ingegnere sulla proporzione intesa come studio dei rapporti tra le parti. La ripetizione delle forme tipo non è legata alle dimensioni ma è un fatto puramente tecnico ed economico.Nel numero 227 di Casabella-Continuità, all’interno della rubrica intitolata Critica delle strutture, Nervi affronta in maggior dettaglio il tema del Modello e imitazione, con cui titola l’articolo. Il pretesto viene dal raffronto tra il suo progetto del Salone principale di Torino-Esposizioni del 1948 e una sala espositiva realizzata a Nizza dagli architetti Lauger e Fils pubblicata nel n°6 della Rivista Internazionale di Illuminazione. L’occasione si offre, secondo Nervi, al chiarimento del concetto della perfetta aderenza della forma delle strutture alle leggi statiche.
Struttura | Dipartimento di Ingegneria Civile/DICIV | |
Responsabile | COMO Alessandra | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.732,21 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | COMO Alessandra (Coordinatore Progetto) VANACORE Roberto (Ricercatore) |