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CONTRATTI INIQUI E PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ

Nella prima fase degli studi il gruppo di ricerca avrà modo di svolgere una ricognizione degli arresti giurisprudenziali e delle elaborazioni dottrinali sugli istituti classici del diritto civile, che offrono rimedi alle variegate ipotesi di squilibrio contrattuale. Si avrà modo, quindi, di analizzare criticamente ogni aspetto connesso alla rescissione del contratto (specialmente con riferimento ai concetti di lesione ultra dimidium, di stato di bisogno, di pericolo e di necessità) e alle ipotesi di invalidità previste dall’ordinamento in talune fattispecie. Specifica attenzione sarà rivolta alle teorie sul c.d. giusto rimedio, recentemente sviluppate da una parte della dottrina. In tal senso la ricerca sarà svolta anche in chiave comparatistica e multidisciplinare, al fine di confrontare le soluzioni raggiunte in Italia con le esperienze maturate in altri contesti ordinamentali e in altri ambiti delle scienze sociali. Queste analisi consisteranno in un’indagine critica dellediverse posizioni, in modo da verificare la percorribilità, anche in Italia, di certe scelte interpretative. Particolare attenzione sarà rivolta, inoltre, allo studio dei profili teorici connessi all’applicazione del principio di proporzionalità; se ne analizzeranno i fondamenti normativi, anche a livello europeo, in modo da verificare la sua operatività anche al fenomeno dell’autonomia negoziale in senso ampio. In caso di esito positivo di tale verifica, si approfondirà, più nel dettaglio, l’incidenza di tale principio soprattutto nel momento patologico, al fine di individuare la miglior soluzione applicativa per porre rimedio alle variegate ipotesi di “contratti iniqui”. Chiaramente, queste riflessioni saranno consequenziali a più generali considerazioni sull’iniziativa privata e sul valore da attribuire all’autonomia delle parti nella determinazione del contenuto degli atti posti in essere. In particolare, si tratteranno le questioni relative ai mobili confinidell’autonomia negoziale derivanti da una rilettura assiologicamente orientata delle disposizioni di riferimento. Svolte queste preliminari indagini ed elaborate le relative riflessioni, il gruppo di ricerca si concentrerà sui concreti e più specifici problemi relativi all’elaborazione del giusto rimedio in ipotesi di squilibrio contrattuale; ciò sarà possibile, in ogni caso, anche a séguito della valutazione sulla meritevolezza degli interessi di volta in volta coinvolti. Un filone della ricerca, quindi, si occuperà dello studio del contratto usurario e delle conseguenze civilistiche alle violazioni della disciplina sugli interessi. Si verificherà, in particolare, se sia ancora utile utilizzare lo strumento della rescissione e se ulteriori strumenti possano soccorrere per individuare un rimedio alla “prevaricazione antisolidale” operata da una parte ai danni dell’altra. Parallelamente, ci si concentrerà sulle ipotesi nelle quali lo squilibrio deriva anche dalla diversa posizione assunta dai contraenti, in termini di “forza contrattuale”. Lo studio, quindi, avrà ad oggetto la disciplina prevista dall’ordinamento per la tutela degli utenti e dei consumatori e, più in generale, per la tutela della “parte debole”, a prescindere da aprioristiche qualificazioni. L’indagine, inoltre, riguarderà specifiche disposizioni del codice civile che riguardano peculiari fattispecie, anche al fine di trarre indicazioni utili, sul piano interpretativo, a risolvere più ampie incertezze emerse nella prassi. Il riferimento è all’art. 1970 c.c., che esclude l’impugnazione del contratto di transazione per causa di lesione. Il gruppo di studio avrà cura di verificare, inoltre, se sussistono ulteriori, specifiche disposizioni rilevanti per il raggiungimento degli obiettivi della ricerca e se le soluzioni elaborate in ciascun settore siano idonee oppur no ad assumere portata generale