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IL FATTO RELIGIOSO ORGANIZZATO TRA BILATERALITA' E EGUALE LIBERTA': SVILUPPI RECENTI

Il principio della eguale libertà delle confessioni religiose è stato messo alla prova, nella densità dei nessi che lo ancorano al più ampio quadro ricostruttivo che fonda il principio supremo di laicità dello Stato, da due particolari vicende, recentissimamente giunte al vaglio della Corte costituzionale. Le conseguenti decisioni del Giudice delle leggi costituiscono indubbio stimolo ad un ripensamento del quadro teorico che soprassiede alla disciplina del fatto religioso organizzato e sono destinate ad assumere una sicura centralità nel contesto della ricerca. Si tratta, anzitutto, di Corte costituzionale, n. 52 del 2016, che ha deciso in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri (ovvero, più precisamente, della giurisdizione amministrativa) la controversia relativa al c.d. “affaire dell’UAAR”, in buona sostanza affermando che spetta al Consiglio dei Ministri valutare l'opportunità di avviare trattative con una determinata associazione, al fine di addivenire, in esito ad esse, alla definizione, su base bilaterale, di una speciale disciplina dei reciproci rapporti (ex art. 8, comma 3 della Costituzione). In particolare, secondo il Giudice delle leggi, della eventuale decisione di non avviare le trattative il Governo può essere chiamato a rispondere politicamente di fronte al Parlamento, ma non in sede giudiziaria, sicché non spettava alla Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, affermare la sindacabilità di tale decisione ad opera dei giudici comuni (nel caso di specie, si tratta della richiesta di venire ammessa alla stipula dell’Intesa formulata dall’Unione degli Atei Agnostici e Razionalisti ovvero, appunto, UAAR). Ne deriva una sorta di derubricazione della posizione del soggetto che aspira all'intesa, che viene così sostanzialmente deprivato della possibilità di accedere ad una tutela giurisdizionale al riguardo. A poca distanza di tempo, Corte costituzionale n. 63 del 2016, dichiara però la parziale illegittimità costituzionale della Legge regionale della Lombardia n. 12 del 2005, sul governo del territorio, come modificata dalla Legge regionale Lombardia n. 2 del 2015, sostanzialmente rilevando la sostanziale distonia rispetto ai principi costituzionali – trattasi in particolare del principio di laicità, ed in questo alveo dei principi di cui agli artt. 19 e 8, commi 1 e 2, ed altresì del criterio di riparto delle competenze Stato-Regioni siccome delineato dall’art. 117, comma 2, lett. c) Cost. – del regime discriminatorio introdotto a danno delle confessioni prive di intesa per riguardo alla pianificazione delle attrezzature per i servizi religiosi. Queste due decisioni possono di primo acchito risultare contraddittorie e comunque costituiscono indice significativo delle difficoltà che tanto il legislatore che il giudice, anche costituzionale, incontrano nel ricondurre a coerenza sistematica, rispettivamente, gli esiti di selezione che conseguono all'accesso all'intesa e il richiamo costituzionale alla eguale libertà di tutte le confessioni religiose (ivi comprese le confessioni che non abbiano in corso patti, accordi o intese con lo Stato). La ricerca intende appunto collocarsi su questo fronte problematico ed accedere ad una rinnovata lettura dei principi implicati, idonea a valorizzarne le potenzialità innovative e di qui le capacità regolative delle criticità di più recente emersione. A tale fine, essa si svilupperà secondo questa essenziale progressione investigativa: a) ricostruzione del quadro normativo, costituzionale, primario e secondario rilevante; b) rilevazione e valutazione critica degli assetti giurisprudenziali; c) analisi critica del contesto teorico e dottrinale; d); elaborazione di un assetto sistematico.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo820,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaD'ANGELO Giuseppe (Coordinatore Progetto)
ELEFANTE CARMELA (Ricercatore)
GALIANO MARIANGELA (Ricercatore)
POSTIGLIONE VERONICA (Ricercatore)
VECCHIO CAIRONE Ivana (Ricercatore)