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LE DONNE DELLA TRAGEDIA GRECA NELLA LETTURA DEGLI SCRITTORI MODERNI E CONTEMPORANEI
Il progetto di ricerca si propone di indagare la presenza di alcune figure femminili della tragedia greca e latina (ad es. Atossa, madre e regina; Antigone, sorella e sposa; Medea, madre e maga; Fedra, moglie e donna innamorata del figliastro; Elettra, figlia vendicatrice del padre e sorella amorosa) nelle riprese e nelle riletture contemporanee, soprattutto in quelle di alcuni autori (come ad esempio la poetessa russa Marina Cvetaeva o il drammaturgo spagnolo Miguel de Unamuno o ancora, in Italia, Corrado Alvaro e Giovanni Raboni) il cui rapporto con il mondo classico risulti ancora poco indagato, prendendo in considerazione, tra questi, anche gli autori appartenenti a culture non europee, con particolare riguardo all'America Latina (il cubano Virgilio Piñera e la costaricense Emilia Macaya). Si studierà preliminarmente quale grado di conoscenza del testo antico abbiano gli autori moderni e se essa sia o meno mediata da traduzioni/rifacimenti in latino o in lingue moderne, riservando particolare attenzione al ruolo svolto in questo senso da Seneca, che, per stile e mondo concettuale, rappresenta una sorta di trait d'union tra tragedia greca e moderna. Questo primario studio linguistico/letterario, evidenziando quali e quanti echi classici sopravvivano realmente nelle riscritture moderne, permetterà di proporre interpretazioni dell'evoluzione dei ruoli femminili fondate su una più attendibile indagine testuale. Oggetto di particolare attenzione saranno le scelte linguistiche degli autori moderni e contemporanei, in relazione sia allo specifico lessico da essi utilizzato per caratterizzare le figure femminili, sia alle eventuali riprese e riadattamenti del lessico dei modelli classici. Si indagherà quali tratti delle donne della tragedia antica permangano nelle rielaborazioni moderne e quali invece vengano introdotti ex novo e a quale scopo e quale funzione ciascuna delle figure femminili della tragedia antica assuma nelle opere dei differenti autori, nell'ambito di un'indagine di natura diacronica, che tenga conto non solo della personalità dei singoli autori, ma anche del variare dei contesti storici e culturali. Particolare attenzione si rivolgerà all'utilizzo in epoca contemporanea delle figure femminili della tragedia greca in chiave femminista (o comunque di rivendicazione dell'autonomia e della dignità femminile) e al processo di 'laicizzazione' (conseguente all'inserimento in una realtà quotidiana e 'borghese') che esse spesso subiscono nelle rielaborazioni più recenti.Il progetto di ricerca si propone di indagare la presenza di alcune figure femminili della tragedia greca e latina (ad es. Atossa, madre e regina; Antigone, sorella e sposa; Medea, madre e maga; Fedra, moglie e donna innamorata del figliastro; Elettra, figlia vendicatrice del padre e sorella amorosa) nelle riprese e nelle riletture contemporanee, soprattutto in quelle di alcuni autori (come ad esempio la poetessa russa Marina Cvetaeva o il drammaturgo spagnolo Miguel de Unamuno o ancora, in Italia, Corrado Alvaro e Giovanni Raboni) il cui rapporto con il mondo classico risulti ancora poco indagato, prendendo in considerazione, tra questi, anche gli autori appartenenti a culture non europee, con particolare riguardo all'America Latina (il cubano Virgilio Piñera e la costaricense Emilia Macaya). Si studierà preliminarmente quale grado di conoscenza del testo antico abbiano gli autori moderni e se essa sia o meno mediata da traduzioni/rifacimenti in latino o in lingue moderne, riservando particolare attenzione al ruolo svolto in questo senso da Seneca, che, per stile e mondo concettuale, rappresenta una sorta di trait d'union tra tragedia greca e moderna. Questo primario studio linguistico/letterario, evidenziando quali e quanti echi classici sopravvivano realmente nelle riscritture moderne, permetterà di proporre interpretazioni dell'evoluzione dei ruoli femminili fondate su una più attendibile indagine testuale. Oggetto di particolare attenzione saranno le scelte linguistiche degli autori moderni e contemporanei, in relazione sia allo specifico lessico da essi utilizzato per caratterizzare le figure femminili, sia alle eventuali riprese e riadattamenti del lessico dei modelli classici. Si indagherà quali tratti delle donne della tragedia antica permangano nelle rielaborazioni moderne e quali invece vengano introdotti ex novo e a quale scopo e quale funzione ciascuna delle figure femminili della tragedia antica assuma nelle opere dei differenti autori, nell'ambito di un'indagine di natura diacronica, che tenga conto non solo della personalità dei singoli autori, ma anche del variare dei contesti storici e culturali. Particolare attenzione si rivolgerà all'utilizzo in epoca contemporanea delle figure femminili della tragedia greca in chiave femminista (o comunque di rivendicazione dell'autonomia e della dignità femminile) e al processo di 'laicizzazione' (conseguente all'inserimento in una realtà quotidiana e 'borghese') che esse spesso subiscono nelle rielaborazioni più recenti.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | AMENDOLA Stefano | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.000,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Proroga | 20 settembre 2019 | |
Gruppo di Ricerca | AMENDOLA Stefano (Coordinatore Progetto) DE GREGORIO Giuseppe (Ricercatore) PACE Giovanna (Ricercatore) POLITO Marina (Ricercatore) VOLPE Paola (Ricercatore) |