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FILOSOFIA, POESIA E STORIA IN PIER PAOLO PASOLINI

Il progetto di ricerca Filosofia, poesia e storia in Pier Paolo Pasolini intende mettere in evidenza la presenza sopratutto nell'ultima fase della produzione artistica e saggistica di Pasolini della cultura filosofica francese degli anni sessanta settanta e in particolare l'influenza di autori come Roland Barthes e Maurice Blanchot e indirettamente della teoria psicoanalitica di Jacques Lacan. Questa influenza potrebbe spiegare ad avviso dei chi scrive molti aspetti dell'ultimo Pasolini, prima di tutto la novità assoluta rappresentata dalla stesura di Petrolio. Rispetto alla produzione romanzesca e poetica degli anni precedenti Petrolio rappresenta una rottura radicale: mentre i primi romanzi sono di stampo realistico, Petrolio sin dalle prime indicazioni sembra presentarsi come la ripresa della tradizione del romanzo saggio. Quello che colpisce di più è l'apparente contraddizione fra le dichiarazioni anti-romanzesche presenti nella lettera a Moravia e la presa di posizione a favore di un impegno diretto di chi scrive nell'atto di scritture contro tutte i dispositivi tradizionali della narrazione da un lato e l'uso massiccio di espedienti lettera come quello del manoscritto ritrovato pieno di lacune, della mancanza di un testo originario, del carattere di abbozzo del romanzo e della tesi che il testo che si legge è il risultato di una faticosa ricostruzione filologica. Come l'abiura della trilogia della vita segna il distacco dall'idea che la vita popolare sia ancora pura e incontaminata, così Petrolio tronca con la forma racconto e cioè con l'epica - da qui il rinvio agli Argonauti di Apollonio9 Rodio - e il passaggio alla scrittura, al suo fascino e al suo rischio. L'influenza di Blanchot si ritroverebbe nell'abbandono del 'racconto' e nel nuovo concetto di 'spazio letterario' elaborato dal pensatore francese. La presenza di Barthes oltre che testimoniata dagli interessi semiologici di Pasolini starebbe nella tesi del carattere fascista della lingua sostenuta dal critico francese. Ciò aiuterebbe a capire le ultime affermazioni sul potere di Pasolini, sul suo carattere omologante e conformistico. Se a ciò sui aggiunge l'influenza indiretta di Lacan e del suo discorso del capitalista - il referente di Pasolini è Freud -, risulterebbe più chiara la tesi di Pasolini sul neocapitalismo consumista e sul carattere anarchico del potere sostenuto in Salò-Sade.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.452,53 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaMORONCINI Bruno (Coordinatore Progetto)