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IL RUOLO DELLA CARTOLARIZZAZIONI DEI CREDITI NEL FINANZIAMENTO DELL'ECONOMIA: EVIDENZE EMPIRICHE DAI PRESTITI SINDACATI

La cartolarizzazione dei crediti consente agli intermediari bancari di originare crediti, il quali possono essere successivamente portati, in tutto o in parte, fuori bilancio a favore di entità contabili quali le SPV (Special Purpose Vehicle) che a fronte dell’emissione di titoli (asset-backed) acquistano i crediti delle banche grazie alla liquidità raccolta. I benefici per le banche sono molteplici: la possibilità di trasformare gruppi (pool) anche rilevanti degli asset bancari illiquidi in liquidità che può essere utilizzata per concedere nuovo credito, a condizione che possono essere più vantaggiose; ridurre l’esposizione al rischio di credito e quindi i requisiti patrimoniali minimi a fronte di tale fattispecie di rischio; ottenere una remunerazione fee-based per i servizi ancillari offerti come paying agent, servicer, collateral manager, ect. In tale prospettiva, la cartolarizzazione dovrebbe consentire una migliore gestione dei rischi e un miglioramento della performance. Tuttavia, laddove essa si presenti non come operazione una tantum posta in essere dalla banca bensì una componente strutturale, il modello del business bancario ne risulta irrimediabilmente alterato, da un paradigma “originate-and hold “ad uno “originate and distribute”. Quest’ultimo modello, non prevedendo il mantenimento del credito in bilancio riduce gli incentivi per gli intermediari sia in fase di selezione dei prenditori di fondi che del loro monitoraggio. Lavori empirici sul mercato statunitense hanno dimostrato la relazione di casualità tra mutui e riduzione degli standard creditizi (Drucker & Mayer, 2008; Keys, Seru, & Vig, 2012; Nadauld & Sherlund, 2009), principalmente a causa di problemi di selezione avversa e riduzione del monitoring (Wang and Xia, 2014; Nadauld and Weisbach, 2012). Tuttavia, l’evidenza non risulta confermata per il finanziamento alle imprese (Benmelech, Dlugosz, & Ivashina, 2012). Più in generale, le evidenze empiriche fin qui prodotte si concentrano sulla relazione nel periodo pre-crisi 2007-8, quando tuttavia numerosi altri fattori concorrevano all’eccessiva assunzione, quali: il livello eccezionalmente basso dei tassi di interesse, lo sviluppo del mercato dei mutui sub-prime, la crescita esponenziale dello shadow banking, gli incentivi distorti sulla compensazione dei manager bancari, gli arbitraggi regolamentari indotti dall’introduzione di Basilea II. L’analisi della ricerca si focalizzerà invece sul periodo 2001-2004, quando tali forze seppur presenti era presumibilmente meno indicenti sulla decisione delle banche di cartolarizzare. Attraverso una metodologia diff-and-diff applicata ad un paniere di prestiti sindacati originati negli Stati Uniti prima e dopo il crollo dell’impresa WorldCom nel 2002, la ricerca cercherà di testare tre ipotesi: i) se le banche che cartolarizzano sono in grado di concedere credito ai propri clienti con maggiore stabilità in seguito ad uno shock di tipo creditizio, in ragione della loro maggiore facilità di ottenere liquidità; ii) se esse sono anche in grado di monitorare meglio i propri clienti (covenants); iii) se esse sono in grado di mantenere rapporti più duraturi con i proprio clienti (relationship banking) rispetto a banche sottososte allo stesso tipo di shock ma che non partecipano direttamente al mercato delle cartolarizzazioni. Oltre all’originalità della metodologia di analisi proposta, il contributo innovativo della stessa risiede nella possibilità’ di analizzare gli effetti della cartolarizzazione quando essa poteva dirsi vicina nelle sue caratteristiche tecniche ai principi a cui la attuale regolamentazione europea e internazionale sta cercando di ispirarsi, ossia ad un tipo di cartolarizzazione semplice, trasparente e standardizzata. I risultati della ricerca saranno quindi potenzialmente in grado di poter fornire utili e attuali implicazioni di policy sul ruolo della cartolarizzazione nel rilancio dell’economia europea.

StrutturaDipartimento di Scienze Aziendali - Management & Innovation Systems/DISA-MIS
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.769,27 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaGALLO Angela (Coordinatore Progetto)
CERRONE Rosaria (Ricercatore)