Progetti Finanziati

Ricerca Progetti Finanziati

DIGNITÀ UMANA, PRINCIPIO DI NON DISCRIMINAZIONE E AUTONOMIA NEGOZIALE

Il fenomeno dei comportamenti discriminatori è uno dei problemi fortemente avvertiti nella società attuale, sempre più caratterizzata da forti movimenti migratori e da difficili processi di integrazione, il cui impatto si avverte in ogni aspetto del vivere civile. Fino alla fine degli anni novanta il tema era principalmente affrontato nei suoi profili penalistici, in relazione a fenomeni di discriminazione basati sulla razza. Da tale quadro normativo si è poi verificata un’espansione anche al campo del diritto civile, a far data dalla l. n. 40 del 1998 e dal d.lgs. n. 286 del 1998 (c.d. testo unico sull’immigrazione). Stretto ed imprescindibile è il legame con il concetto di dignità umana al cui rispetto e sviluppo appare preordinato il concetto stesso di “non discriminazione”. È oltremodo difficile darne una definizione univoca ed astratta, si tratta infatti di qualcosa totalmente intrinseco alla natura stessa dell’uomo, da comprendere ogni suo agire ed attraverso ilquale trovano realizzazione diritti e principi fondamentali. Va dunque premesso che la dignità deve essere considerata come valore oggettivo che sfugge ad un’interpretazione univoca e generalizzante, che non può essere limitato o soppresso, ma solo garantito nella sua interezza. Come il principio di non discriminazione anche la dignità si realizza in chiave relazionale, nel rapporto con il singolo o con una pluralità di soggetti. Ed entrambi devono costantemente essere adattati alle nuove esigenze della collettività. Problemi interpretativi emergono anche in relazione al concetto di discriminazione. Non sarà possibile comprendere il quadro normativo suesposto se non saranno chiari i lineamenti ed il contenuto del concetto “discriminazione”. E su tale indagine e ricostruzione sarà impegnato in una prima fase il gruppo di ricerca. Dignità e discriminazione, dunque. Lo studio e l’analisi devono necessariamente partire dagli art. 43 e 44 del t.u. del 1998 dai quali emerge una clausola generale anti-discriminatoria. Agli atti di discriminazione diretta ed indiretta va inoltre aggiunta l’ipotesi di molestia cui anche si riferisce il legislatore. Si tratta ovviamente di una nozione estremamente ampia, idonea a reprimere una serie di comportamenti ancora una volta strettamente legati al mancato rispetto della dignità umana. Da qui poi l’indagine dovrà spostarsi sull’altro termine: occorrerà fare brevemente il punto su quale tipo di autonomia si vorrà indagare, fermo restando il rifiuto di un mero riferimento all’autonomia privata o alla sola autonomia contrattuale, in quanto il divieto di non discriminazione e pertanto il rispetto delle dignità devono avere ad oggetto qualsivoglia atto di volontà indipendentemente dalla struttura negoziale adottata (contratto o negozio) e dalla natura patrimoniale o meno dell’atto. In riferimento al contratto e alle tradizionali libertà contrattuali, in particolare quelle relative al contenuto e alla sceltadel contraente, occorrerà definire il concetto stesso di discriminazione contrattuale e gli ambiti applicativi del divieto. Un’ottica sistematica ed assiologica consentirà di verificare se ed in quale senso il divieto di non discriminazione possa essere configurato quale limite all’autonomia o se piuttosto non debba essere considerato diversamente in un sistema complesso ed articolato di bilanciamento tra valori. Infine l’indagine si sposterà sulle conseguenze civilistiche della violazione del divieto di non discriminazione e sulle risposte in termini di tutela offerte dall’ordinamento in tali situazioni, al fine di valutarne l’effettiva idoneità, in relazione alla piena attuazione di valori così rilevanti quali la dignità ed il rispetto della persona.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.550,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaLONARDO Loris (Coordinatore Progetto)
LANDI ROBERTA (Ricercatore)
LODOVICO GIUSEPPINA (Ricercatore)
Marinaro Marco (Ricercatore)
PASCA Alessandro (Ricercatore)
PISACANE Paola (Ricercatore)