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LA VARIAZIONE FANTASTICA. ANALISI E TRADUZIONE DEGLI ASPETTI LINGUISTICI, STILISTICI E PRAGMATICI NEL GENERE FANTASY

La ricerca intende prendere in esame la variazione linguistica (diatopica, diastratica, diafasica) e stilistica e la conseguente resa traduttiva nel genere fantasy che si presta particolarmente a un’analisi di questo tipo in quanto molto spesso la lingua viene manipolata o creata ad hoc per diversi motivi. Si pensi, ad esempio, alla creatività e alla manipolazione linguistica (e stilistica) in Carroll, Orwell, Banks, Self, Tolkien, Burgess, Pratchett, Gaiman, Rowling e Martin tra gli altri. Il recente incontro con Peter Stockwell, uno degli studiosi più autorevoli nell’ambito del cognitivismo e della linguistica della letteratura, che ha preso parte al convegno internazionale “Edgar Allan Poe across disciplines, genres and languages”, da me organizzato nel novembre del 2015, mi ha dato spunti preziosi che verranno presentati al convegno ESSE (European Society for the Study of English) di Galway ad agosto 2016 con una relazione dal titolo Fantastic variations and how to translate them: style, language and other issues in UK contemporary fantasy fiction. Uso massiccio delle figure retoriche, linguaggi settoriali, neologismi e fusioni linguistiche, giochi di parole, code-switching e code-mixing, intertestualità, elementi culturospecifici ecc. sono gli ingredienti principali in questo genere letterario e saranno presi in esame insieme alle loro interessanti ripercussioni nel campo della traduzione e nel campo della didattica. Quest’ultimo ambito risulta particolarmente interessante, soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione di significato e lessico. “Lavorare su una lingua infarcita di lessemi inventati rende gli studenti consapevoli della possibilità di inferire il significato di un elemento lessicale sconosciuto a partire dalle co-occorrenze e dal co-testo, il che riduce la loro insicurezza in presenza di un item sconosciuto in mancanza di un dizionario a portata di mano. Dimostrare loro che possono farcela da soli a comprendere per lo meno ilsenso globale di un testo anche in presenza di un certo numero di significanti a loro ignoti li rende meno insicuri e li allena ad una costruzione del significato che lavora per induzione a partire dal noto. Si tratta di una sorta di data-driven learning molto stimolante per lo studente e senza dubbio molto efficace a costruire la loro competenza lessicale” (Barone, 2011: 122) In questo campo l’uso della corpus linguistics si rivelerà un prezioso alleato come è emerso dallo studio fatto su A Clockwork Orange di Anthony Burgess (Barone, 2011, Approccio lessicale e apprendimento data-driven: il caso di A Clockwork Orange) proprio in riferimento al lessico inventato o dallo studio sul saggio Eureka di Edgar Allan Poe (Barone, 2013, Eureka di Edgar Allan Poe: letteratura o scienza? ) su questioni di genere, linguaggio specialistico, stilistica e testualità. Uno degli aspetti più interessanti che sta venendo alla luce riguarda l’amara consapevolezza che alcuni nodi traduttivi che non vengono adeguatamente sciolti, per ragioni varie (e che in molti casi si potrebbero sciogliere in modo efficace) possono determinare l’insuccesso di un autore tradotto. Un caso emblematico è quello di Sir Terry Pratchett e della sua saga del Disc World poiché solo pochi dei suoi romanzi sono stati tradotti in italiano e quei pochi non hanno permesso all’autore inglese di essere apprezzato in Italia quanto lo è in Gran Bretagna (o nei paesi di lingua inglese in generale) a causa della perdita totale in traduzione di alcuni dei suoi tratti fondamentali quali allusioni creative, ‘white knowledge’ e umorismo basato sui giochi di parole.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.400,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaBARONE Linda (Coordinatore Progetto)
DE MEO Mariagrazia (Ricercatore)