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PRODUZIONE MANOSCRITTA E CIRCOLAZIONE DI LIBRI GRECI IN CAMPANIA NELL'ETÀ POSTRIDENTINA (SECOLI XVI/XVII)

Il progetto di ricerca è partito con uno spoglio integrale della bibliografia (storica e filologica in generale), relativa alla presenza greca e all'allestimento di testimoni di opere greche nel Regno di Napoli nell'età della Controriforma. Si è da subito puntato ad una mappatura di fondi manoscritti su cui concentrare gli scandagli utili al prosieguo della ricerca: fondamentale risulta, più in particolare, l'esame dei volumi greci conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli, di cui i recenti cataloghi di Mioni-Formentin solo in parte hanno evidenziato le reali implicazioni storico-culturali. In ciò sarà utile il lavoro preparatorio che il responsabile ha già condotto sulle integrazioni e sugli ampliamenti al progetto austriaco-tedesco, finanziato dalla Österreichische Akademie der Wissenschaften, del Repertorium der griechischen Kopisten (progetto nel quale lo stesso prof. De Gregorio è già inserito da tempo). I primi sondaggi saranno condotti soprattutto sulla figura del copista cipriota Giovanni Santamaura, il quale soggiornò a Napoli tra il 1575 e il 1582. Sul periodo napoletano di Santamaura e sui suoi primi anni a Roma il Responsabile del progetto sta allestendo, assieme a Domenico Surace, una monografia che apporta numerosi elementi originali e innovativi rispetto a quanto sinora noto (particolarmente carenti si dimostrano soprattutto i rilevamenti esibiti negli studi del D'Agostino). Di altri scriventi greco a Napoli e in Campania emergono costantemente prodotti, di cui saranno indagate le circostanze di copia. In séguito saranno ricostruiti gli interessi e le collezioni librarie dei più noti committenti di volumi greci, tra i quali spiccano Antonio Carafa e Giovanni Girolamo Acquaviva, duca d'Atri, importante esponente della nobiltà che affiancava la corona spagnola.