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I SISTEMI DI GOVERNANCE ORIENTATI ALLA PERFORMANCE TRA ESIGENZE DI EFFICIENZA E EQUITÀ SOCIALE

La ricerca intende analizzare il ruolo della valutazione nella continua interazione tra politica e amministrazione, in particolare negli enti locali. Il progressivo inserimento e l’espansione delle pratiche valutative nelle diverse amministrazioni ha contribuito a modificare le relazioni tra i processi di gestione e le attività di indirizzo politico, producendo effetti non sempre coerenti con le finalità per cui la valutazione è stata introdotta e con le potenzialità di miglioramento delle politiche che la valutazione potrebbe agevolare. Pur introdotta in periodi diversi la valutazione presenta nei diversi contesti di interesse della ricerca alcuni rischi e caratteristiche comuni che saranno oggetto degli approfondimenti previsti. In particolare i rischi di favorire un nuovo centralismo a danno delle autonomie delle strutture “periferiche”, di promuovere una concezione burocratica e rendicontativa in senso meramente formale della valutazione, come adempimento e non come fontedi apprendimento e riflessività organizzativa, di concentrare l’attenzione sulla misurazione delle performance a prescindere dai loro nessi con i risultati, di diffondere un approccio “quantofrenico” che finisce per focalizzare l’attenzione su ciò che è misurabile a scapito di ciò che è rilevante, di trasformare la competizione in conflittualità piuttosto che favorire la cooperazione anche attraverso la diversificazione e la partecipazione. La ricerca presenta una duplice logica. Da un lato, intende analizzare, in modo trasversale alle PA, le uniformità, analogie e differenze con cui la valutazione è stata introdotta; alcuni dei criteri chiave con cui condurre questa analisi comparativa saranno costituiti da: A. grado di internalizzazione o esternalizzazione della funzione valutativa, in termini sia di soggetti istituzionali coinvolti sia di procedimenti amministrativi attivati; B. finalità dichiarate, uso effettivo della valutazione e suo inserimento nei processi decisionali (interni e sovraordinati); C. connessioni previste tra valutazione di processo e di risultato; D. profili professionali coinvolti nei processi valutativi, nuove competenze emergenti e loro formazione; E. oggetti principali della valutazione, domande di valutazione e criteri valutativi utilizzati in via prioritaria, approcci metodologici alla valutazione, ruoli dei principali stakeholder nel processo valutativo (Palumbo e Torrigiani, 2013); F. effetti e finalità attesi e realmente generati dalla valutazione sulle politiche oggetto di valutazione e sulle organizzazioni coinvolte. Dall’altro lato la ricerca intende approfondire le modalità con cui la valutazione è stata introdotta negli Enti locali, sui quali si svolgerà parte della ricerca empirica, attraverso: a) Analisi documentale e bibliografica sull' introduzione degli OIV negli Enti locali ed analisi di dati secondari al fine di identificare i casi di studio. I casi di studio saranno individuati tra quelli che presentano la “migliore” o “peggiore” inclusione della valutazione nei processi decisionali in base ai criteri definiti in precedenza. b) Indagine presso i principali stakeholder attraverso interviste e focus group, volte a ricostruire gli orientamenti con i quali si sono affrontati i processi di istituzionalizzazione della valutazione ed i suoi possibili usi. Per gli enti locali saranno considerati sia dirigenti dell’ANAC e della Funzione Pubblica, che Sindaci, direttori generali, Dirigenti e componenti degli OIV per i casi di studio selezionati. Particolare attenzione sarà prestata al personale interno direttamente impegnato nelle attività di valutazione. c) Restituzione dei risultati in un convegno nazionale, con parti seminariali dedicate a ogni specifico ambito di studio, preliminare alla redazione del report di ricerca.