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ANTROPOLOGIA FILOSOFICA

La ricerca è innovativa perché propone un quadro unitario dei temi fondamentali dell’antropologia filosofica, un orientamento teorico sviluppatosi nel XX secolo in Germania ma condiviso da altri approcci e da altre tradizioni di pensiero interessate alla condizione umana. La prima innovazione riguarda la storia della filosofia e consiste nel collegare l’antropologia del Novecento con le origini moderne dello studio dell’uomo delineatosi inizialmente con l’Umanesimo rinascimentale e culminato nell’Illuminismo. La seconda innovazione è di tipo teorico, perché confronta in modo sistematico i concetti fondamentali del discorso moderno sull’uomo, con un focus paradigmatico su statuto e obiettivi delle scienze umane e sulla nozione di “mondanità”. Per quanto riguarda l’aspetto storiografico c’è da rilevare che - a causa di fattori ideologici, di competizione sull’originalità intellettuale e, infine, di scarsa comunicazione interdisciplinare – l’antropologia filosofica novecentesca non ha saputo vedere le linee di continuità con la prima modernità quando si cominciò a delineare uno specifico studio sulla natura umana considerata in tutti i suoi aspetti. In questo modo tutto un patrimonio di idee, autori, domande, soluzioni, non sono stati messi in connessione. Basti pensare all’idea stessa di “umanità” e “umanesimo”, oppure il rapporto tra le due culture, o ancora il delinearsi di una filosofia mondana, che deve riformulare antichi quesiti metafisici, teologici, epistemologici, morali, in termini compatibili con l’indagine sulla natura umana. Un utile filo conduttore di tali argomenti è fornito dalla stessa nascita della scienze umane, sorte distaccandosi dall’umanesimo letterario e morale per integrarlo con elementi di biologia, fisiologia, psicologia, geografia, storia ecc. Esse si trovavano tipicamente a metà strada tra humanities – arti liberali – e autentiche scienze. Questa posizione mediana, dallo statuto epistemologico ambiguo, consente di seguire il problema fondamentale che accompagna lo sviluppo dell’antropologia moderna: come si affronta uno studio dell’uomo senza tradirne per così dire la “umanità” e quale è il ruolo del sapere “umanistico” rispetto al crescente potere ed efficacia delle “scienze dure”.Questi nuclei tematici accompagnano con notevole continuità tutto il pensiero moderno e tuttavia sia tra gli autori sia nelle opere storiografiche c’è ancora scarsa consapevolezza. Pertanto una ricostruzione adeguata è auspicabile, trattandosi di una evidente lacuna che penalizza la comprensione della storia del pensiero moderno. Sul piano più teorico la mondanità è invece il termine che approfondisce i problemi della secolarizzazione senza limitarsi al tema della laicità e del “disincanto”. La mondanità è imparare l’”uso del mondo” (Kant) e cioè la costruzione di un sapere che sia in grado di rielaborare i grandi quesiti della tradizione filosofica, adeguandoli a una realtà in mutamento che vede per protagonista l’uomo (non più dio, la natura, il cosmo). Che siano Alberti, Erasmo o Montaigne, o siano Hume, Voltaire e Kant, o Scheler, Plessner, Cassirer, Sartre e Arendt, tutti gli autori interessati alla condizione umana hanno dato il loro contributo per edificare una filosofia mondana, che insegni a capire l’uomo e a dargli strumenti per orientarsi in una realtà che in gran parte è finita nelle sue mani – senza che spesso egli ne sia all’altezza. Sul piano metodologico, la ricerca adotterà per il primo obiettivo, la storia dei concetti (nascita e sviluppo del discorso antropologico seguendo le parola chiave “antropologia” e “scienze umane”). Per il secondo adotterà il metodo paradigmatico che individua un tema generatore (la mondanità) comune a diversi autori e tempi, e analizza la capacità descrittiva e di risposta ai problemi per affrontare i quali il paradigma è sorto.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.400,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaRUSSO Marco (Coordinatore Progetto)