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CARATTERIZZAZIONE DI MATERIALI AD ATTRITO PER COLLEGAMENTI DISSIPATIVI DI STRUTTURE SISMORESISTENTI IN ACCIAIO
La progettazione di strutture sismo-resistenti è basata sulla selezione delle cosiddette zone dissipative che devono essere progettate in modo da garantire, attraverso il loro impegno in campo plastico, la dissipazione dell’energia sismica in ingresso. Con riferimento alle strutture intelaiate in acciaio (MRFs), è ben noto che, secondo l'Eurocodice 3, tali zone possono essere adeguatamente definite sia progettando i collegamenti secondo il criterio del completo ripristino di resistenza sia secondo il criterio del parziale ripristino di resistenza. Nel primo caso, le connessioni trave-colonna sono progettate con una sovraresistenza rispetto alle travi collegate, tale da coprire gli effetti della variabilità aleatoria delle proprietà meccaniche del materiale e dell’incrudimento del materiale, garantendo così il completo sviluppo della resistenza ultima a flessione delle cerniere plastiche che, nell’approccio classico, sono localizzate alle estremità delle travi nel rispetto del criterio di gerarchia trave debole-colonna forte. Tale approccio, da un lato garantisce lo sviluppo di cicli isteretici stabili e la prevenzione dei meccanismi di piano soffice, dall’altro, proprio per dissipare l'energia sismica in ingresso occorre avere un danneggiamento strutturale che è la principale fonte di perdite dirette ed indirette. Pertanto, come alternativa alla strategia di progettazione classica dei telai in acciaio a completo ripristino di resistenza con dissipazione alle estremità delle travi o all'adozione di dispositivi specifici per la dissipazione supplementare di energia da inserire nelle zone della struttura dove sono attesi i valori più alti dello spostamento (Christopoulos & Filiatrault), nel presente progetto di ricerca, in prosecuzione dell'attività di ricerca svolta nel 2016, si propone l’impiego di collegamenti a parziale ripristino di resistenza con elevate capacità dissipative. In particolare, si suggerisce di modificare il dettaglio classico di collegamenti con T-Stub (DST) introducendo uno strato di materiale ad attrito a livello della flangia inferiore della trave. Sotto azioni flessionali, il giunto ruota intorno all’asse del T-stub superiore e la dissipazione di energia è fornita dallo slittamento della flangia inferiore della trave sul materiale ad attrito. Nell'ambito dell'attività di ricerca svolta e in corso di svolgimento, di cui la presente proposta di ricerca ne rappresenta la continuazione, sono stati confrontati diversi materiali ad attrito per la realizzazione dei collegamenti innovativi proposti sulla base di un programma sperimentale sviluppato presso il laboratorio prove materiali e strutture dell'Università di Salerno. In particolare, vengono studiati materiali ad attrito da applicare ai giunti in acciaio consistenti in piastre di acciaio spruzzato con un sottile strato di differenti materiali (alluminio, stagno, etc.). Molti materiali, quale ad esempio l'alluminio, generalmente impiegati spruzzati per prevenire la corrosione, per le loro buone proprietà tribologiche, sono promettenti anche per impiego nei collegamenti ad attrito che si intendono proporre.Le prove sperimentali su ciascun materiale in accordo al protocollo proposto dalla EN1090-2 con la storia di spostamenti ciclica suggerita dalla norma EN12159 per la qualificazione di dispositivi sismici, consentono di valutare il coefficiente di attrito, la variazione del precarico dei bulloni e, di conseguenza, la variazione del coefficiente di attrito durante le prove cicliche a causa del deterioramento del materiale e dell'aumento della temperatura. La presente proposta di ricerca, in continuazione con l'attività già svolta ed in corso di svolgimento, permetterà di individuare il materiale più appropriato per la realizzazione di collegamenti innovativi proposti e focalizzerà l'attenzione anche sulle modalità di applicazione del precarico ai bulloni e sull'impiego di dettagli costruttivi finalizzati alla riduzione della perdita di precarico dei bulloni.
Struttura | Dipartimento di Ingegneria Civile/DICIV | |
Responsabile | Francavilla Antonella Bianca, LATOUR Massimo, RIZZANO Gianvittorio | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 4.188,00 euro | |
Periodo | 15 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | Francavilla Antonella Bianca (Collaborazione al Coordinatore) LATOUR Massimo (Collaborazione al Coordinatore) RIZZANO Gianvittorio (Coordinatore Progetto) Di Benedetto Sabatino (Ricercatore) |