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IL DIALOGO NELLA COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. PROSPETTIVISMO E DIDATTICA DELLA FILOSOFIA
Il progetto di ricerca riprende il progetto di ricerca 2013 (ora concluso) e altri precedenti progetti di ricerca dello scrivente, orientati verso la metodologia dell'insegnamento della filosofia piuttosto che verso l'analisi storica delle filosofie. In un certo senso, esso però integra le due dimensioni, perché in esso sono previsti sia sviluppi specificamente storico-critici sia sviluppi didattici. Sotto il profilo storico-teorico, si tratta di ricostruire una tradizione di pensiero che consideri i processi di conoscenza umani come intrinsecamente dialogici e non monologici, cioé tali da non contemplare la condivisione della conoscenza come un fenomeno accessorio rispetto alla produzione della conoscenza stessa, ma come una norma implicita in ogni processo cognitivo, il quale - a livello umano - si caratterizza appunto come un processo che usa regole che massimizzano la possibilità di condivisione. Ciò vale già per la logica, molte regole della quale restano incomprensibili senza tenere conto della situazione concreta dell'argomentazione e del confronto tra punti di vista diversi (come argomentò pionieristicamente Lorenzen). Ma, aldilà della questione della radice conversazionale e dialogica di molte regole della logica e della metodologia (tema ripreso, a partire da Toulmin, da molti recenti teorici della "informal logic" anglo-americana, come Walton), vi sono anche altri elementi che confermano quest'impostazione. Innanzitutto vi è la questione della costruzione di quelli che chiamo "parametri transprospettici" di conoscenza, come gli strumenti di misurazione degli oggetti. Si è qui di fronte a un tema classico della tradizione kantiana a partire dall'Estetica trascendentale. L'approccio kantiano restaura però un orizzonte di tipo monologico (rende necessario l'"Io penso" dell'Analitica trascendentale), mentre una maggiore ricchezza di indicazioni sulla natura transprospettica delle unità di misura si trova nella tradizione filosofico-matematica precedente, per esempio in Leibniz. In Leibniz, il tema della molteplicità delle prospettive viene neutralizzato dalla possibilità virtuale per ogni monade di ritrovarle tutte in se stessa. Ma tuttavia il confronto con Leibniz resta una parte importante di ogni forma di "prospettivismo" cognitivo contemporaneo. In Leibniz, il prospettivismo resta posto nella sua forma negativa: non esiste un "comune" in cui tutte le diverse prospettive siano poste (uno spazio neutrale rispetto alla differenza delle prospettive), ma esiste una pluralità di prospettive ognuna delle quali può ritrovare dall'interno la ragione delle altre. Si tratta di trasformare l'elemento negativo e farne il perno di un'analisi del "comune" come transprospettico costruito evolutivamente. Oltre al confronto con la tradizione leibniziana e kantiana, altre figure andranno ricostruite partendo dal Novecento e dai tentativi di ripercorrere il tema della dialogicità della conoscenza in una chiave antitotalitaria ma anche antirelativistica: Guido Calogero, Juergen Habermas, Karl-Otto Apel (ma anche Chaim Perelman, Stefen Toulmin) sono autori significativi da questo punto di vista anche se - in genere - troppo schiacciati sul kantismo . Un lascito da esaminare è quello di Dietrich Mahnke, autore di marca fenomenologica morto agli inizi degli anni '40, studioso di Cusano e di Leibniz. L'analisi del suo lascito manoscritto richiederà visite in Germania e un coordinamento interbibliotecario con le Università di Muenster e Marburgo.La componente "sperimentale" della ricerca riprenderà i temi dell'introduzione in Italia di modelli di "critical thinking" adeguati alle deficienze della scuola italiana in ambito di formazione logico-verbale e logico-matematica (literacy e problem solving). Qui si tratterà di elaborare dei modelli di apprendimento basati su esperienze di dialogo e di costruzione di percorsi di ricerca con diversi attori, dunque superando la classica logica della "lezione di", ma capaci di portare all'identificazione di regole da interiorizzare e usare successivamente.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | PIRO Francesco | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.000,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | PIRO Francesco (Coordinatore Progetto) CAMBI Maurizio (Ricercatore) CANTILLO Clementina (Ricercatore) |