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LA DISCIPLINA DEI CONTRATTI TRA "REGOLE" E "PRINCIPI"

La ricerca si propone di operare una ricognizione dell'attuale utilizzazione giurisprudenziale dei principi generali con specifico riferimento alle più significative decisioni della Corte di Cassazione, della Corte di Giustizia e della CEDU in materia contrattuale. Secondo la diversa assiologia del sistema ordinamentale in essere si vuol acclarare come ormai le situazioni patrimoniali risultino non più prevalenti, in quanto serventi di quelle esistenziali. Ciò si riscontra ancor più in virtù della progressiva evoluzione in chiave personalista anche della normativa europea che integra il nostro sistema ordinamentale e che si conforma ai principi generali contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In tale mutato contesto normativo, nel quale i principi fondanti modellano l’assiologia del sistema, si intende dimostrare che la reinterpretazione secondo Costituzione degli atti di autonomia negoziale, in particolare dei contratti, sia l’unica che consente all’interprete di vagliare non soltanto la loro liceità quanto soprattutto la loro meritevolezza, affinché risultino conformi ai principi generali oltre che rispettosi delle regole - a loro volta bisognose sempre del correlato vaglio di legittimità costituzionale.Ne sono testimonianza, come si avrà modo di analizzare, la natura non piú eccezionale del divieto degli atti emulativi (art. 833 c.c.) e di talune norme sulle forme contrattuali rinvenibili nelle legislazioni speciali e di derivazione europea (artt. 50, 70 e 71 c.cons.; artt. 35 e 36 c.tur.; art. 2 l. n. 192/1998; artt. 117 e 124 t.u.b.; artt. 3, 4 e 8 l. n. 129/2004; art. 4, comma 4, d.lg. n. 231/2002, s.m.i. dall’art. 24, comma 3, d.lg. n. 161/2014); parimenti la natura non piú assolutamente inderogabile delle norme in materia di prescrizione (art. 2935 c.c.) o l’eccezionalità di quelle sulla trascrizione (artt. 2643 e 2645 c.c.).Si intende giungere così a confutare quella parte della dottrina anacronisticamente ancorata al dogma dell’autonomia negoziale, come se fosse «impermeabile» all’evoluzione del sistema. L’attenta disamina della giurisprudenza delle Alte Corti nazionali ed europee che si vuol compiere mira a dimostrare l’inconsistenza della c.d. intangibilità del voluto dalle parti contrattuali qualora questo si traduca in un assetto degli interessi sottesi in contrasto con i princípi generali del sistema, ergo non meritevole ex art. 1322 c.c.; sí che soltanto l’interpretazione adeguatrice, a volte correttiva, è in grado di rimodulare il singolo assetto contrattuale in modo che risulti proporzionato, adeguato o ragionevole, abbandonando l’erroneo assunto secondo il quale le sole parti contraenti sarebbero in grado di «vagliare i propri interessi», regolandoli pattiziamente. In particolare, si vuol appurare che non soltanto l’attuale utilizzazione dei principi generali riferibili alla Costituzione ovvero alla legislazione c.d. ordinaria, ma anche l’eventuale riconoscimento giurisprudenziale dell’efficacia orizzontale dei principi generali derivanti dai trattati europei e dalla CEDU consentono di rimodulare l’assetto di interessi di volta in volta coinvolto, sì da renderlo meritevole, oltre che lecito. Così, ci si prefigge di dimostrare che quel che è “giusto” non coincide certo con quanto le parti contraenti hanno voluto, ma piuttosto con un regolamento – sempre sintesi di auto ed etero-regolamentazione - degli interessi coinvolti adeguato, perché equilibrato, proporzionato e/o ragionevole alla luce dell’assetto valoriale dell’ordinamento.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.893,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaFEDERICO Andrea (Coordinatore Progetto)
DI NENNA Giovanni (Ricercatore)
IMBRENDA Mariassunta (Ricercatore)
LAZZARELLI Federica (Ricercatore)
MALOMO Anna (Ricercatore)
MOSCARIELLO Salvatrice (Ricercatore)
Nese Marzio (Ricercatore)