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LA TUTELA PENALE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI

Il gruppo di ricerca si prefigge, in particolare, di effettuare la ricognizione e l’analisi del complesso quadro normativo e giurisprudenziale, nazionale e sovranazionale, attinente alla tutela penale dei beni culturali e ambientali, la cui disciplina è contenuta in un gran numero di fonti normative, extravagantes rispetto al codice penale. Verranno esaminati i principali testi normativi di riferimento nella materia riconducibile all’ambiente e ai beni culturali, quali il Testo unico dell’ambiente (d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, modificato dal d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4), il Codice dei beni culturali e paesaggio (d. lg. 22 gennaio 2004, n. 42), il T.U. dell’edilizia (d. p. r. 6 giugno 2001, n. 380). Si procederà, oltre che all’analisi delle indicate fonti, all’esame di recenti riforme, come il d.lgs. 121/2011, che ha provveduto al recepimento della direttiva n. 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, il d. l. 10 dicembre 2013, n. 136 e la l. 22 maggio 2015, n.68, che completano il poliedrico quadro della disciplina, progressivamente e costantemente arricchito dal recepimento di disposizioni comunitarie. Successivamente all’analisi sistematica delle disposizioni normative e della giurisprudenza, verranno analizzati, dal punto di vista processuale, gli strumenti di tutela che l’ordinamento predispone, con particolare attenzione alla misura cautelare del sequestro preventivo, disposto per evitare l’ulteriore degrado del bene culturale, e al profilo delle attività investigative, svolte anche nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati.